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“Il passato ritornerà”, ma la sincerità è sufficiente?

il passato ritornerà Dina Hamza

Di Rowan El-Shimi. Mada Masr (28/05/2015). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo.

“Gaye Al-Zaman” (“Il passato ritornerà”)  è estremamente personale. Nel film, Hamza, che attualmente ha 36 anni e fa film dal 2004, utilizza il cinema come una via d’uscita dal senso di vuoto suscitatole dalla morte del padre, nel 2010. Tenta di trovare cosa rimane di lui nei luoghi e nelle persone che ha toccato: i suoi fratelli, il suo posto di lavoro e la sua poesia. Mohamed Hamza è stato uno dei poeti egiziani più celebrati, con i suoi 1200 poemi. Ha lavorato a lungo con Abdel Halim Hafez, Shadia, Nagat al-Saghira, Warda e altri, scrivendo alcune delle parole più famose della musica araba.

Nel suo film Hamza ci invita nel suo mondo, nei suoi pensieri, nelle sue debolezze. Si presenta onestamente e con trasparenza. Questa vulnerabilità è affascinante mentre l’accompagniamo nel suo viaggio. Passiamo del tempo con sua sorella gemella, che racconta come il modo in cui il padre le ha cresciute l’abbia ispirata nel crescere sua figlia. Il fratello descrive il padre mentre gli mostra la sua vera e personale poesia e i colleghi di Mohamed Hamza discutono della sua importanza come giornalista e poeta. Dina Hamza utilizza l’archivio della televisione di Stato, i giornali, i video e le foto della sua famiglia per dare un’immagine di una delle persone dietro la musica dell’ultimo secolo.

“Il passato ritornerà” inizia in modo forte. Prima vediamo un articolo su una donna che si è suicidata dopo la morte di Halim nel 1977. A quest’immagine seguono quelle di una ragazza con un vestito a fiori ed occhi pieni di tristezza che salta da un balcone. L’immagine viene poi messa a confronto con quella della stessa Hamza, che viene filmata mentre recita la stessa sequenza della ragazza, ma senza saltare. Hamza si sofferma sui dettagli in entrambe le storie, così come nel resto del film: scarpe, vestito, espressione. In quella che sembra essere una terapia di gruppo, racconta di essersi sentita molto sola dopo la morte del padre e di aver sognato di suicidarsi: “ma sto bene,” insiste.

Sfortunatamente,”Il passato ritornerà” è estremamente frammentato. Nonostante la sincerità, l’empatia che si stabilisce con la regista e la sua famiglia durante la prima metà del film, ad un certo punto si perde. I problemi arrivano quando il racconto si allontana dalla sua famiglia per focalizzarsi su Abdel Halim e la sua popolarità. Hamza intervista una donna che ne è ancora innamorata, va a casa sua e inserisce dei filmati dei suoi concerti. Questa parte sembra forzata. Dal momento che l’elemento più interessante del film è scoprire chi era Mohamed Hamza, il focus su Abdel Halim, che è già un’icona in Egitto e nell’intero mondo arabo, è una distrazione non necessaria.

Un altro problema del film è la struttura narrativa. Ad un certo punto la storia sembra volgere ad un termine quando Hamza ritorna alla scena iniziale della ragazza che si suicida, ritorno che sembra significare una riconciliazione con le sue difficoltà, lasciando andare il passato. Ma non è così. Dopo questo momento, diventa sempre più difficile seguire il film, le scene e le idee cominciano a ripetersi e la frammentazione aumenta quando appaiono dei filmati della rivoluzione del 2011.

Nonostante questi problemi,”Il passato ritornerà” è una toccante e genuina impresa. La regista cerca, infatti, di rappacificarsi con la perdita esplorando i suoi pensieri oscuri, quello che la circonda e il legame di suo padre con una nazione che sta ancora lottando per la sua identità. Il film è stato premiato al Luxor African Film Festival, in cui ha vinto il premio Radwan al-Kashef per il cinema indipendente.

Rowan El-Shimi è una giornalista del Cairo, ma spesso si trova a lavorare con storie provenienti da tutto il paese, soprattutto Alessandria. Si occupa soprattutto di cultura.

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