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Il fenomeno di Bassem Youssef

bassem youssefDi Hazem Saghieh. Al-Hayat (09/04/13). Traduzione di Alessandra Cimarosti.

Bassem Youssef è il principale esempio di politica satirica emersa in seguito alla “Primavera Araba”. Si può dire che è uno dei frutti di tale “primavera” che ha permesso al satirista egiziano di sconfiggere il pubblico ministero e le autorità che sono dietro di esso.

Le autorità, con il loro tradizionale peso tirannico, in Egitto, si sono trovate a dover accettare di essere prese in giro. È infatti ora possibile per i singoli satiristi, senza essere supportati da un determinato partito o fazione, o da una ideologia “detentrice della verità”, vincere la battaglia contro di essi.

L’entità di questo guadagno diventa chiara specialmente se confrontata con il grado di asservimento visto nei media egiziani e nella stampa “nazionale” nei confronti delle autorità; asservimento così evidente da essere diventato una tradizione consolidata. Un altro confronto potrebbe essere fatto con la trasformazione della satira politica stessa: prima, la satira aveva normalmente come obiettivi “gli americani e gli ebrei”, ora, punta maggiormente ai governanti e al loro entourage.

In verità, la transizione dalla satira, così come espressa dal duo Sheikh Imam – Ahmed Fouad Negm, a quella intesa da Bassem Youssef, ci dice molto riguardo agli atteggiamenti dei nostri giorni. Non abbiamo più a che fare con gente locale, il lutto di Che Guevara, chiamate alla guerra o glorificazione della scarsità e della povertà combinate con l’aspetto tradizionale e l’abbigliamento. Youssef, al contrario, è arrivato a noi dal mondo di You Tube e da canali televisivi privati, dopo aver studiato chirurgia negli Stati Uniti dove ha vissuto.

Youssef, col suo stile e il suo aspetto, dimostra i gusti di alcune classi sociali dell’Occidente. Inoltre, Youssef è ispirato dal suo “amico” Jon Stewart, ospite di The Daily Show, negli Stati Uniti che ha difeso lui e il suo programma televisivo. Essendo stato ispirato da Jon Stewart, piuttosto che da Che Guevara, comprendiamo che la satira di Bassem Youssef deriva da una posizione professionale che include la libertà di espressione e i media, piuttosto che assiomi ideologici radicali e non.

La popolarità di Bassem Youssef può essere in parte attribuita ad un gruppo ideologico come i Fratelli Musulmani, al potere in Egitto. A dire il vero, i Fratelli Musulmani, così come la facciata del missionario severo che non può supportare il sarcasmo e la satira, sono l’antitesi di ciò che impersona Bassem Youssef – visto come lui prende in giro e ci invita a prendere in giro, incessantemente.

L’Egitto è stato a lungo conosciuto per diffondere il conservatorismo islamico. Ma è conosciuto anche per aver dato al sarcasmo una posizione centrale nella sua cultura popolare. E se queste due lunghezze d’onda hanno coesistito a lungo e hanno trovato molti modi per raggiungere una via di mezzo, con l’ascesa dei Fratelli Musulmani al potere questa coesistenza è minacciata – come è evidente dalle accuse fatte dall’amministrazione della Fratellanza contro Bassem Youssef.

Il fenomeno Bassem Youssef però, punta nella direzione di un altro tipo di rottura in Egitto: negli ultimi due decenni, in seguito al declino delle due maggiori narrazioni ideologiche, l’Egitto ha assistito ad una incredibile crescita sia della religiosità che del consumismo, con una sorta di divisione del lavoro tra le due – anche se da una parte si intersecavano in molte situazioni, specialmente con i tele-evangelisti musulmani e le loro sempre-in aumento fatwe. La satira di Youssef, in questo contesto, ha avuto origine all’inizio del divorzio di questo precedente matrimonio.

Per essere precisi, questi sono tutti i frutti della “Primavera Araba”, anche se ultimamente si sta trasformando in un autunno.

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