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Il dialogo interlibico in Algeria

Libia negoziati ONU

Di Haddah Hazam. Al-Fadjr (11/03/2015). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio.

Algeria MaroccoContinuano le sedute di dialogo sulla crisi in Libia, che hanno interessato sia il Marocco e che l’Algeria. Per la prima volta i due Paesi, rivali di sempre, hanno agito da partner nella ricerca una immediata soluzione alla crisi libica al fine di ristabilire la sicurezza nazionale.

Per la prima volta, Marocco e Algeria collaborano insieme al fine di interrompere la minaccia interna, rifiutando qualsiasi intervento militare atto a inasprire la situazione di tensione. Proprio in Algeria si sono presentate le due forze libiche di opposizione, i rappresentanti del parlamento di Tobruk (città portuale libica nella parte orientale del Paese) e i due rappresentanti del Congresso Nazionale Generale di Tripoli, i quali avevano rifiutato le precedenti sedute di dialogo sia ad Algeri che a Ginevra.

Al di là della considerazione mediatica circa il clima di rivalità tra Algeria e Marocco, non è stata evidenziata nessuna competizione tra le due parti in merito alla crisi libica. Al contrario, entrambe hanno convenuto sulla formazione di un unico congresso nazionale, da cui ne derivi un solo governo nazionale che miri a garantire stabilità alla Libia. Il Paese è al centro di minacce interne provenienti dagli scontri tra la coalizione Fajr Libia e l’Operazione Dignità e di recente anche dallo “Stato Islamico” che intende frantumare la Libia in piccoli staterelli rivali.

Inoltre, seppur l’Algeria appare maggiormente motivata a raggiungere una pronta soluzione alla crisi libica per la sua prossimità geografica, questa, tuttavia, non esclude il diretto coinvolgimento del Marocco. Ancor più, la crisi interessa anche gli altri Paesi limitrofi, tra cui Tunisia ed Egitto (obiettivi diretti delle organizzazioni terroriste), accanto a Ciad e Nigeria.

Dunque, l’unica soluzione alla crisi libica consiste nel dialogo, e qualsiasi ostacolo agli sforzi marocchini e algerini in tale direzione agevolerebbe le potenze terroriste, prolungando il confitto e complicando ulteriormente la situazione.

Rimane comunque il timore per la sorte di tale dialogo, che non proviene dall’Algeria o dal Marocco, bensì da Stati quali l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, che appoggiano Tobruk, o dal Qatar e Turchia che supportano Tripoli.

Haddah Hazam è direttrice del quotidiano algerino Al-Fadjr.

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