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Il caffè delle stuoie di Sidi Bou Said

daily2.730277Di ‘Adil Annaqty. Asharq al-Awsat (28/05/2013). Traduzione di Chiara Cartia.

“Chi visita la capitale Tunisi senza andare a Sidi Bou Said sperimenta un soggiorno incompleto”, affermano gli abitanti della città. Chi bivacca fumando sui gradini del “Caffè alto”dice: “Chi viene ospite in questa città e non si siede a sorseggiare una tazza di tè alla menta, un caffè turco, o un succo di arancia  oppure a fumare la shisha (narguilè), perde l’occasione di accostarsi alle antiche tradizioni tunisine”.

Nel corso della nostra gita a Sidi Bou Said la Tunisia era teatro degli scontri tra il gruppo salafita “Ansar al Sharia” e forze di sicurezza, che si sono svolti nel quartiere all’Ovest della capitale e a Kairouan nel centro del paese. Questo non ha però impedito a molti Tunisini e stranieri di visitare Sidi Bou Said in cerca di un po’ di riposo e di una boccata di ossigeno di cui i Tunisini hanno particolare bisogno di questi tempi.  Il “Caffè alto”  è stato meta di molti di loro. Sidi Bou Said, i cui abitanti non superano le 5000anime, si trova a Nord Est di Tunisi (a una distanza di circa 20 km dalla capitale). Si erge su una collina di media altezza che domina il mare il quale si può vedere ovunque ci si sposti. La città sfoggia delle costruzioni eterogenee che hanno ispirato artisti famosi nel dipingere quadri che ritraggono la vita di Sidi Bou Said o la sua natura incantevole, in particolare l’azzurro del mare, o le onde che lambiscono da secoli le falde di quest’altura.

Scelta fatta forse per celebrare la bellezza del mare, i cittadini hanno adottato il blu come colore per tinteggiare le porte e le finestre delle loro abitazioni. Queste porte, finestre e costruzioni hanno una forma unica che ha portato la Tunisia ad essere conosciuta su scala mondiale, in particolare per le grate delle finestre in ferro, al punto che alcuni hanno iniziato a chiamarle “finestre di Sidi Bou Said”. Molti tunisini hanno copiato queste finestre nel costruire le loro case anche se queste erano posizionate lontane dal mare. Al cuore di Sidi Bou Said e circa a metà della collina, troneggia il “Caffè alto” chiamato da alcuni “Caffè delle stuoie” perché la sala principale consiste in un insieme di sedute. Questa sala è arredata con  stuoie colorate fabbricate con piante che crescono nel territorio meridionale della Tunisia, chiamate “Samar”(giunchi), simili all’alfa (Stipa Tenacissima) anche se più alte e robuste di questa. L’arredamento della sala principale del caffè e i colori utilizzati riprendono quelli utilizzati per decorare le tombe dei santi che erano ricoperte di rosso e di verde. Non è un caso che la città debba il suo nome al santo “Sidi Bou Said al Baji”.

Su uno dei muri di questa stanza principale sono attaccate delle pagine di riviste internazionali famose che scritto pezzi sul “Caffè alto” e su Sidi Bou Said. Su un’altra parete ci sono delle foto di artisti e politici famosi che hanno visitato il bar. Su tutti i muri sono appesi quadri ad olio di un pittore tunisino amico della famiglia “Bin Sa’id” che per generazioni ha gestito il bar da quando è stato aperto nel diciannovesimo secolo.

Salendo una grande scalinata si arriva alla porta principale del bar. Ai due lati dell’entrata, due terrazze di altezze diverse danno sul mare e sulla strada maestra della città. C’è poi un piazzale che sembra far parte di questa stessa strada,  dove sono sistemati tavoli e sedie che negli ultimi anni si sono moltiplicati visto l’interesse crescente che suscita il bar.

Non si può dire che il “Caffè alto” sia il più vecchio bar della Tunisia, ma è sicuramente quello più conosciuto. E’ inevitabile che gli innamorati o i fidanzati, che siano abitanti della capitale o visitatori, vengano nel bar per immortalare con le macchinette fotografiche una tappa fondamentale nella loro storia d’amore, una foto di come sono adesso alla quale succederà quella scattata nello stesso posto dopo il matrimonio.

Walid, membro della famiglia Bin Sa’id, che gestisce il bar, dice che “il posto ha continuato ad essere famoso nel tempo perché la famiglia ha saputo conservare l’atmosfera tradizionale scegliendo di non correre dietro alle mode o di proporre le solite cose”. Aggiunge: “gestiamo questo Caffè alla stregua di un sito storico, come un pezzo dell’eredità di Sidi Bou Said, il Caffè è di fatti l’anima stessa di questa città”.

Michel, cittadino francese che risiede continuativamente a Sidi Bou Said da cinque anni, confida ad Al Sharq al Awsat: “Vengo  nel bar ogni mattina e pomeriggio perché quest’atmosfera fa sprofondare nelle antiche tradizioni tunisine, e questo grazie all’arredamento e alle decorazioni, ai servizi e ai tipi di bevande proposte. La prerogativa di questo bar è che conserva le tradizioni, ci si ritrova in mezzo alla tradizione senza sentirne il peso”. Walid afferma che i visitatori, siano essi Tunisini o stranieri, provengono da tutte le categorie e che l’afflusso di persone raggiunge il suo apice nel week-end (il sabato e la domenica). “Nessuno tra i tentativi di emulare questo bar è andato a buon fine, che fosse a Sidi Bou Said o nei nuovi posti raffinati della capitale,  dove spuntano ogni giorno nuovi locali.  E alla fine della conversazione Walid conclude: “Il bar alto era e rimane un posto unico nel suogenere in Tunisia”.

daily1.730277La sig.ra Su’ad, docente universitaria di Diritto, siede in uno dei terrazzi del Caffè, e guarda verso il mare, scattando di tanto in tanto qualche foto. Dice ad Al Sharq al Awsat: “Io non perdo mai l’occasione di venire a Sidi Bou Said e di sedermi in questo Caffè perché questa città permette di sognare, e noi oggi ne abbiamo un gran bisogno”; e aggiunge: “Malgrado io sia di Hammamet, città turistica, trovo che Sidi Bou Said sia molto diversa, provo una quiete immensa qui”.

Muhammad ‘Ali, che fa la guida turistica dice  che molti turisti che accompagna, e in particolare i francesi, conoscono il “Caffè alto” o ne hanno sentito parlare, e chiedono che una parte del programma sia dedicata proprio a visitare questo posto e a farvi una sosta. Aggiunge: “ciò che di questi posti attrae il turista è il fatto che conservino la particolare atmosfera tradizionale caratteristica di qui”.

Durante il nostro giro a Sidi Bou Said abbiamo osservato un numero consistente di turisti, a partir da quando siamo entrati nel parcheggio in centro città, dove abbiamo trovato numerosi pullman turistici di dimensioni imponenti. La nostra impressione si è confermata quando abbiamo trovato molti di quei turisti nel Caffè delle stuoie alto o nei negozi che vendono oggetti di fattura artigianale che si trovano vicino al bar.  Muhammad ‘Ali dice ancora: “Il naturale ritorno della stagione turistica è  quanto di più i tunisini possano desiderare, visti gli effetti positivi su molti settori strettamente legati a questo tipo di attività, come i bar tradizionali”.  Ed è lo stesso desiderio espresso dal cameriere che lavora nel bar, il quale conferma che il suo lavoro è influenzato dal numero di turisti nella città.

http://www.aawsat.com/details.asp?section=54&article=730277&issueno=12600#.UaY6KdgoGfG

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