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Hanno detto delle dimissioni di ElBaradei…

Mohamed ElBaradei, nobel per la Pacedi Heba Mohsen (Masrawy 15/08/2013). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio.

La decisione di Mohamed ElBaradei di dimettersi da vice-presidente dell’Egitto come segno di protesta contro le misure intraprese dall’esercito ha suscitato diverse reazioni. Di seguito ne riportiamo alcune:

Movimento Tamarod: “Speravamo che ElBaradei usasse il suo ruolo per schiarire l’immagine egiziana agli occhi della comunità internazionale e far comprendere quale terrorismo organizzato l’Egitto si è trovato ad affrontare, come minaccia alla sicurezza nazionale. Ma le sue dimissioni in un momento come questo sono una fuga dalla responsabilità”.

Mahmoud AlAlayli, membro del Fronte di Salvezza: “Sono sorpreso dal testo delle dimissioni di ElBaradei. Il momento non è appropriato”.

Mustafa Bakri, giornalista: “ElBaradei è stato a lungo uno degli ostacoli principali nel porre fine ai sit-in”.

Hazem Abdelazim, politico liberale: “Le dimissioni di ElBaradei sono scioccanti ma me le aspettavo… Si tratta di un messaggio per mettere in imbarazzo l’Egitto a livello internazionale? Oppure è un tentativo per dimostrare che l’istituzione militare ed il popolo egiziano non hanno umanità?”.

Amr Abdel al-Hadi, membro del Fronte di Coscienza: “Il messaggio di ElBaradei esprime, tra le righe, la considerazione che l’Egitto ha seguito le orme di Algeria ed Iraq”.

Maamoun Fandi, analista politico: “ElBaradei ha scritto di suo pugno la sua uscita di scena definitiva dalla politica dell’Egitto”.

Tawakkol Karman, yemenita, nobel per la Pace: “A ElBaradei va il mio plauso per le sue dimissioni, e lo invito a sottrarre il suo supporto al golpe e che richieda il ritorno alla vita democratica e civile in Egitto”.

Nabil Sharaf al-Din, scrittore e giornalista: “L’Occidente può applaudire ElBaradei, e forse la Fratellanza è rincuorata, ma ha lasciato l’Egitto nell’ora della sofferenza”.

Alaa Abdel Fattah, attivista e blogger: “ElBaradei si è dimesso perché lo smantellamento coatto ha tracciato una linea rossa”.

Fatima Naoot, giornalista e scrittrice: “Le sue dimissioni sono un nuovo tradimento al popolo egiziano”.

Mohamed Abu Hamed, politico: “Ogni nuovo tentativo futuro di ElBaradei riceverà lanci di scarpe da parte del popolo, dopo che ha abbandonato l’Egitto in questo stato di guerra”.

Mamdouh Hamza, ingegnere ed attivista: “In un giorno solo abbiamo chiuso con la Fratellanza e con ElBaradei”.

Ahmed Maher, coordinatore del Movimento 6 aprile: “Solidarietà a ElBaradei per la sua posizione”.

Youssef al-Hosiny, presentatore radio e tv: “Con questa sua posizione è come se ElBaradei mettesse nelle mani dell’Occidente un bastone con cui colpisca l’indipendenza nazionale, e consentisse che il terrorismo venga usato contro la volontà del popolo”.

Basil Adel, membro del partito della Costituzione: “La posizione di Elbaradei non rappresenta quella del partito, dato che accettando l’incarico ha smesso di farne parte”.

Mahmoud Afifi, membro del Movimento 6 aprile: “ElBaradei ritiene che alla fine, inevitabilmente, ci sarà riconciliazione. Ma perché deve arrivare solo dopo che abbiamo sofferto gravi perdite, se potevano essere evitate?”.

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