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Gli Stati Uniti e i curdi

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Di Ghissam Imam. Asharq al-Awsat (07/06/2016). Traduzione e sintesi di Laura Formigari.

Non si possono comprare i curdi. Ma si possono affittare le loro milizie. E con queste ci si può gettare nella guerra in Siria e Iraq. Le guerre di oggi sono guerre per procura. Chi ha governato gli Stati Uniti, da Bush Junior ad Obama, ha scommesso a favore dei curdi nella regione araba. La follia di Daesh (ISIS) ha facilitato gli USA nell’assegnare ai curdi il compito di liberare Mosul in Iraq e Raqqa e Deir ez-Zor in Siria.

I curdi di Iraq e Siria sono il più grande guadagno nelle guerre in cui sono intervenute e intervengono gli Stati Uniti, la Russia e l’Iran. Non c’è popolo che ha convissuto e si è integrato agli arabi (per esempio in Siria) come i nostri fratelli curdi. Era curdo Saladino, il saggio liberatore di Gerusalemme. Erano curdi i leader che hanno lottato sotto il vessillo del panarabismo per liberare la Siria dalla colonizzazione europea e che hanno guidato i colpi di stato militari dopo la sua indipendenza, nel 1949. I curdi iracheni insorsero ogni volta che il regime arabo a Baghdad si trovava in una situazione di crisi con l’Inghilterra colonizzatrice. Era curda la repubblica di Mahabad, voluta da Stalin ma successivamente adottata dall’America di Richard Nixon e di Henry Kissinger i quali, alleandosi con lo scià dell’Iran, volevano combattere Saddam. E poi ci fu Hafez al-Assad che appoggiò i curdi (alawiti) della Turchia addestrandoli nei campi di addestramento di Hezbollah in Libano.

Nell’abisso del doloroso silenzio arabo, gli Stati Uniti hanno affidato ai peshmerga curdi il compito di liberare Mosul e le sue campagne, Raqqa e Deir el Zor e le campagne di Aleppo da Daesh, senza però strappare dai leader curdi alcun impegno ufficiale a un loro successivo ritiro, mentre gli accademici arabi si limitano a concentrarsi sullo scontro mediatico tra l’Arabia Saudita e l’amministrazione Obama.

Le forze di Bashar al-Assad, con i resti dei mercenari iraniani (Hezbollah e varie milizie irachene e afghane) prendono parte alla battaglie di ordine strategico per i siti di acqua e petrolio nel nord est della Siria, ai confini con la Turchia, confini che voleva chiudere per impedire alla Turchia di supportare le organizzazioni di opposizione al regime, che non sono riuscite, fino ad ora, ad organizzarsi realmente tra loro. Gli aerei russi, siriani e americani hanno colto l’occasione. E hanno portato distruzione tra i civili, soprattutto ad Aleppo, con bombe e barili esplosivi, sotto gli occhi dell’Europa e di tutto il mondo. Dove sono i media arabi? I vari commenti politici, garbati e neutrali sfidano il sentimento nazionale e la preoccupazione del presente e del futuro. 

Gli Stati Uniti, rafforzati dai curdi di Turchia e Siria, hanno preparato l’Oriente arabo a uno lungo scontro armato. Daesh e il Fronte al-Nusra sono una grande invenzione. Se l’America avesse voluto li avrebbe distrutti entrambi, ma si serve di loro in attesa di giungere a un accordo con la Russia, l’Iran e i curdi per ridisegnare una nuova cartina dell’Oriente spogliata della sua identità storica. In questo contesto i curdi si sono inseriti tra i due fronti per impadronirsi di stralci di terra araba.

Ghissan Imam è uno scrittore e un giornalista siriano.

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