News Zoom

Gli arabi cristiani nell’esercito israeliano creano divisioni

Di Ashraf Abu Jeldala. Elaph (30/12/12). Traduzione e sintesi di Alessandra Cimarosti.

In un momento in cui gli arabi cristiani si definiscono parte del popolo palestinese e considerano il servizio nell’esercito israeliano come un tabù, il governo di Israele ha iniziato ad arruolarli, provocando divisioni all’interno della comunità.

Questa tendenza ha causato un acceso dibattito tra i cristiani che sono una piccola minoranza all’interno della minoranza araba, che è in maggioranza musulmana. Sebbene il numero di arabi cristiani arruolati finora è trascurabile, è esplosa un’ondata di rabbia e ognuna delle parti ha iniziato ad accusare l’altra utilizzando tattiche provocatorie e di intimidazione.

Secondo quanto riportato dalla Fox News americana, padre Gabriel Nadav, il sacerdote che promuove la campagna per l’arruolamento dei cristiani nell’esercito israeliano, ha dichiarato che “i cristiani dovrebbero arruolarsi nell’esercito se vogliono integrarsi nella società e avere un posto di lavoro”. Ha inoltre aggiunto che crede anche “nel destino comune di una minoranza cristiana nello Stato ebraico”. Il portavoce di Nadav ha continuato dicendo che gli altri paesi del Medio Oriente sono pericolosi per i cristiani, rispetto alla generosità che si vive in Israele.

Gli arabi cristiani dal canto loro, ritengono che la decisione di arruolarli nell’esercito israeliano abbia come vero obiettivo la divisione e l’indebolimento degli arabi israeliani che sono 1,7 milioni di abitanti (musulmani, cristiani e drusi). Il deputato arabo cristiano alla Knesset israeliana Basil Ghattas ha affermato che si tratta “di un vecchio piano sionista. I cristiani sono una parte integrante della società araba e non permetteranno che ciò accada”.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha inviato un messaggio di sostegno alle affermazioni di padre Nadav e ha aggiunto che garantirà giustizia a chiunque provi ad impedire l’arruolamento.