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Giornata internazionale della donna

Murales donnaDi Alistair Burt. Elaph (09/03/2013). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello.

La Festa della Donna dà l’opportunità di celebrare le conquiste delle donne nel mondo e di pensare alle questioni spinose che ancora devono affrontare. Negli ultimi due anni il Medio Oriente e il Nord Africa hanno visto un cambiamento epocale promosso dalle richieste di dignità, voce, lavoro, parità di diritti e opportunità avanzate dal popolo. Da piazza Tahrir a Tunisi e Tripoli le donne hanno svolto un ruolo importante al fianco degli uomini nel domandare un cambiamento.

Notevoli passi avanti sono stati compiuti nel rafforzamento della partecipazione dei cittadini, portando in alcuni casi a dare più voce alle donne nella sfera pubblica. Questo mese 30 donne sono state nominate nel Consiglio della Shura saudita mentre in Tunisia le elezioni per l’Assemblea Costituente, tenutesi nell’ottobre 2011, hanno restituito il 23% dei seggi ai candidati donne.  A Tripoli si può visitare una galleria d’arte all’aria aperta creata da alcune donne lungo le pareti del vecchio compound di Gheddafi. Questo progetto, supportato da due organizzazioni locali della società civile, la “Fiamma della Capitale” e la “Voce delle donne libiche”, ha come oggetto dei murales, dipinti su quelle mura che hanno a lungo simboleggiato la loro oppressione, che chiedono di porre fine alla violenza contro le donne.

È incoraggiante vedere le donne rivestire ruoli molto importanti nella società civile, ma non bisogna dimenticare che ciò avviene in un contesto preoccupante caratterizzato da continue discriminazioni in ambito giuridico, inadeguata protezione dalla violenza sessuale e dalla mancanza di pari opportunità sul posto di lavoro. Per esempio, in tutta la regione persiste la mancanza di leggi in materia di protezione delle donne dallo stupro coniugale e dalla violenza domestica.

La violenza e la discriminazione nei confronti della popolazione femminile non è un problema solo per la regione ma anche per i governi che collaborando con questi Stati li sostengono nella creazione di società più aperte e democratiche. Una società in cui sono rispettati i diritti delle donne e le loro voci sono ascoltate è l’unico modo per raggiungere una stabilità duratura e la prosperità. Promuovere la parità di genere e l’empowerment delle donne in tutto il mondo rimane quindi una priorità per il Regno Unito. L’anno scorso il Ministro degli Esteri ha dato il via all’iniziativa di prevenzione della violenza sessuale che mira a colpire la cultura di impunità che circonda l’uso della violenza sessuale nei conflitti.

Sotto la Presidenza britannica del G8 si lavorerà con i governi e la società civile attraverso il “Partenariato di Deauville” e il “Forum BMENA” per rafforzare le opportunità economiche e politiche delle donne in Medio Oriente e Nord Africa.

 

Articolo originale: http://www.elaph.com/Web/opinion/2013/3/798323.html?entry=Writers