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Gaza … la prova più dura

Di Abd al-Bari Atwan. Al-Quds al-Arabi (14/11/2012). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello.

La resistenza nella Striscia di Gaza, con le sue diverse fazioni, non rappresenta una superpotenza, non possiede armi moderne e sofisticate, pesanti o leggere che siano, ma può procurarsele facilmente e ricordare agli israeliani, e ad alcuni arabi, che la Palestina è stata presa con la forza ma c’è un popolo che resiste per riaverla.

L’assassinio di Ahmed al-Jabari, il leader delle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, non è stato una sorpresa però ha confermato che i razzi lanciati dalla resistenza in risposta ai ripetuti attacchi contro la Striscia possono colpire nel profondo la guida di Israele e far vacillare la stabilità e la sicurezza delle migliaia di persone che vivono negli insediamenti più meridionali.

La fazione al-Qassam ha giurato che vendicherà il suo leader e che spalancherà le porte dell’inferno davanti agli israeliani. Questa promessa potrebbe essere mantenuta proprio come la fazione fece a metà degli anni Novanta quando rispose all’uccisione di Yahya Ayyash con quattro attentati suicidi. Intanto i carri armati israeliani continuano a muoversi lungo i confini della Striscia di Gaza facendo pensare a un’imminente invasione via terra, come sostengono alcuni portavoce del governo.

Gaza si trova da sola di fronte ai massacri israeliani mentre molti leader dei Paesi arabi vivono tutto ciò come un incubo dato che Israele non è più un nemico ma un amico per la maggior parte di questi Stati, se non per tutti.

Quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza e quello che accadrà in futuro è un banco di prova fondamentale soprattutto per i governi della Primavera araba e in particolare per l’Egitto. Tuttavia, è sicuro che tutti, o quasi, non supereranno questo esame.

Ahmed al-Jabari si è unito a una lunga lista di martiri appartenenti a diverse nazionalità e ai suoi fratelli di Hamas e Fatah, della Jihad islamica e dei comitati di resistenza popolare, dei fronti popolari e democratici e di tutte le altre fazioni. Un cammino inevitabile fino a quando si parlerà di occupazione e aggressioni.