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Gaza: Assad ci guadagna!

di Tareq al-Homayed. Al-Sharq al-Awsat (22/11/2012). Traduzione di Roberta Papaleo. Non c’è dubbio che il regime di Bashar al-Assad abbia tratto il maggior vantaggio dal bombardamento che ha colpito il bus a Tel Aviv mercoledì, proprio mentre il mondo era in attesa dell’annuncio di un cessate-il-fuoco tra Israele e le fazioni di Hamas a Gaza.

Tutti volevano la tregua, inclusi gli israeliani; non si tratta dell’intransigenza di una parte contro l’altra, che sia Israele o Hamas. Più che altro, tutte le parti volevano approfittare della tregua per dare notizia  della propria vittoria. Di sicuro, la fazione che ha tratto più benefici da questa guerra è quella che più di ogni altra ha voluto che il conflitto andasse avanti.

Il regime di Damasco è stato il maggiore beneficiario di questo conflitto, dal momento che Gaza ha soffocato le notizie sulla guerra che Assad sta conducendo contro il suo stesso popolo. Il portavoce del parlamento iraniano, Ali Larijani, ha spudoratamente dichiarato che i Paesi della regione dovrebbero “inviare rinforzi ai Palestinesi in modo da combattere il regime sionista, invece di essere usati per alimentare il contrasto tra le due fazioni musulmane in Siria”. Come se le 36.000 persone uccise per mano di Assad fossero niente!

In conclusione, quindi, il fattore più importante per la stabilità in Medio Oriente è la caduta del governo Assad: la guerra di Gaza è la prova più evidente della minaccia rappresentata dal regime siriano ed i suoi alleati non solo per la regione, ma anche per la stessa causa palestinese!