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Fratelli Musulmani: parlano i “disertori”

Al Wafd (11/12/2012). Traduzione di Luca Pavone

Il Financial Times ascolta le opinioni e le voci dei dissidenti all’interno dei Fratelli Musulmani, voci che denunciano l’allontanamento del gruppo dai principi del fondatore Hossan El Banna.

Mohamed el Gabh, ex membro della confraternita afferma: “dopo 12 anni di militanza non mi sento più rappresentato da un gruppo che risulta oggi più oscuro di quanto lo fosse nell’epoca di Mubarak e che ha scelto di continuare sulla via della segretezza e dei metodi clandestini per il solo obiettivo di consolidare il proprio potere, il gruppo è diretto da 7 individui che credono di poter controllare l’intero paese, e per riuscire nel loro intento farebbero un patto col diavolo stesso”.

Gabh afferma anche che la caduta di Mubarak sembrava aver spinto la Fratellanza ad uscire dall’ombra, ma ciò non è accaduto, anzi diventa sempre più chiaro che il gruppo stia esercitando da dietro le quinte una forte pressione sul presidente Morsi, spingendolo ad ignorare le richieste degli oppositori.

Un altro ex membro eccellente, il dottor Abdel Moneim Aboul Fotouh ha fortemente criticato la visione del gruppo: “devono capire che la democrazia non è un semplice mezzo per raggiungere fama e potere, ma un valore e un principio”.

Ibrahim Zafrani, fondatore del partito Rinascimento Islamico ed ex membro dei Fratelli Musulmani descrive le attuali tensioni tra la corrente islamista e quella liberale: ” la pressione alla quale il gruppo è sottoposto da parte dell’opposizione lo spinge ad una maggiore chiusura e ad adottare un atteggiamento fortemente difensivo che rischia di sfociare in atteggiamenti e reazioni che deviano sempre di più dai valori del fondatore El Banna.