Al-Arabiya, Jeune Afrique (21/09/2013). Sintesi di Roberta Papaleo.
Bouchra Bagour, la mamma franco-magrebina che aveva mandato il figlio Jihad a scuola con una T-shirt recante la scritta “Nato l’11 settembre – Sono una bomba”, è stata punita da una corte di appello francese con l’accusa di “apologia di reato”.
Il caso è finito in tribunale nel settembre del 2012, dopo che Jihad era stato mandato nel suo asilo indossando la T-shirt, considerata troppo provocatoria e rievocante gli attacchi dell’11 settembre a New York ad opera dell’organizzazione terroristica Al-Qaeda.
Revocando il proscioglimento accordato in prima istanza dal tribunale di Avignone, la corte di appello della città di Nimes ha imposto alla donna il pagamento di una multa di 2.000 euro, oltre a condannarla ad un anno con sospensione condizionale della pena. Anche il fratello dell’imputata, Zyad Bagour, è stato a sua volta condannato, in quanto era stato lui a comprare la T-shirt al nipote: a differenza della sorella, gli sono stati imposti il doppio dell’importo da pagare e della pena da scontare.
Il motivo dell’accusa e della condanna non [mi] è chiaro.