Moda News

Elie Saab entra nell’era moderna.

Asharq al-Awsat. Traduzione di Veronica Crisafio.

La settimana della moda a Parigi per la stagione Primavera-Estate è finita, ma i clamori continuano.
Oltre ad echi positivi lasciati da sfilate come Chanel, Louis Vuitton, Celine, Chloè che definiscono le linee delle prossime due stagioni, non manca il tormentone riguardante la partecipazione di Raf Simons con il gruppo Dior e Hedi Slimane con Saint Laurent o meglio, di come quest’ultimo non abbia saputo gestire il rapporto con i media. Lo stilista, invece di creare attorno a sé un alone di mistero, come avrebbe voluto, è riuscito solo a chiudersi in una torre d’avorio che lo ha allontanato dal suo pubblico.
Il suo rivale Raf Simons, al contrario, è riuscito a guadagnare il tutto ereditando la fusione con il brand Dior, grazie al suo tocco speciale di una miscela romantico-moderna che conferma l’entrata di Dior in una nuova e felice fase storica.
Ma non si può parlare di romanticismo o completare il discorso sulla settimana della moda parigina, se non ci si sofferma a parlare di Elie Saab, che con la sua sfilata negli ultimi giorni della settimana lascia sempre in memoria un’immagine deliziosa che riecheggia nell’aria, ma ancora più importante, ci ricorda le ragioni che ci portano ad amare e sognare la moda.
Per la collezione Primavera-Estate 2013 la casa di moda “Elie Saab” ha deciso di uscire fuori dall’ordinario e di intraprendere una nuova fase nelle sue stampe, con linee eleganti e meno ricami. Qualcosa ha sorpreso il pubblico, soprattutto nella prima collezione indirizzata agli abiti da giorno, caratterizzati dalla loro infinita semplicità; la ragione? Guadagnare maggiore fiducia nel campo del prêt-à-porter.
Egli non ha più bisogno di seguire quell’etica prefissata e conosciuta da tutti che dipendeva da scintillii e modelli che lasciavano cadere lunghi drappi. Ora vuole fornire ai propri clienti una nuova era, un’era in cui diminuisce la quantità di paillettes, perline, ricami e borchie, ma non il romanticismo e la bellezza.
La sicurezza in sé stesso si riflette anche nell’utilizzo di disegni che seguivano forme in modo non convenzionale, tuttavia ciò non sta a significare che lo stilista ha voltato del tutto le spalle allo stile del brand; infatti nella collezione indirizzata agli abiti da sera, ha presentato dei modelli graziosi soffermandosi non solo nei ricami, con l’utilizzo del pizzo, ma conferendo ad ogni pezzo, una femminile sinuosità in movimento e un’austera bellezza da immobile.
Il nome della collezione è Heiress, “L’ereditiera”, ma non rende giustizia alla collezione, se non fosse per alcune parole che lo stilista tiene ad aggiungere, spiegando che ci si riferisce ad una giovane donna: “può essere un’artista, una fotografa, una blogger o una persona interessata ad un lavoro legato al sociale o al volontariato”, volendo indicare così la ricchezza e l’entusiasmo che caratterizzano la sua vita e la necessità di vestirsi in modo adeguato e adatto a ricoprire ogni tipo di evento.
Con questo proposito, la sfilata ha avuto inizio con una serie dal colore blu reale, composta da pezzi separati come maglietta e pantaloni lineari, giacche che definiscono il punto vita e pantaloncini; uno stile che vuole suggerire una personalità sicura e pragmatica.
A seguire, una serie dal colore sfarzoso e composto da modelli contrastanti tra loro: alcuni seguono lunghe linee con motivi a rose, altri si limitano al ginocchio riflettendo uno stile bohémien che contraddistingue l’artista insito in una donna.
Forse la serie stampata in due colori beige e nero dedicata al giorno è la più bella, per le linee femminili che evocano gli anni Cinquanta e per il tocco dello stilista emerso in molti pezzi.
Ma aldilà del modo in cui sia riuscito ad abbracciare stili moderni, rimane pur sempre il re degli abiti da sera e delle serate importanti, in cui non si esclude di certo una donna che ha voglia di brillare ed essere la star della cerimonia. Ciò è stato confermato da una serie di abiti, sinuosi, luccicanti e in Wampum, e di altri, privi di sfarzo, ma non privi di emozione grazie all’utilizzo del pizzo nei graziosi modelli che definiscono il corpo, a volte di colore nero, a volte blu, confermandosi ancora come il detentore delle redini della scuola romantica.
L’unica differenza questa volta è stata nella volontà dello stilista di codificare e sviluppare pienamente diversi stili di vita moderni che consentono ad Elie Saab di entrare in una nuova fase nell’ambito del prêt-à-porter.