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Egitto:Il risveglio degli “Haazemon” e l’impotenza del ministero degli Interni

Al Masry Al Youm (20/12/2012). Traduzione e sintesi di Luca Pavone

Gli “Haazemon”, sostenitori di Hazem Salah Abu Ismail, influente leader salafita dal quale prendono il nome sono tornati a far parlare di sè nelle ultime settimane. Predicano una stretta osservazione della Sharia e sono loro i principali accusati dell’attacco alla sede del partito liberale Wafd nel quartiere di Dokki, dopo aver preso d’assedio per settimane il quartier generale della televisione egiziana, chiedendo una “pulizia interna” con lo scopo di chiudere tutti quei canali che si oppongono al nuovo regime islamista nel paese. A questi episodi si aggiungono minacce a molti giornali indipendenti considerati “oppositori dell’applicazione della Sharia”. Sono molti i gridi d’allarme lanciati da vari esponenti dell’opposizione egiziana sul pericolo che questi movimenti sfuggano al controllo delle forze dell’ordine portando violenza e anarchia per le strade del paese.

Alcuni analisti ipotizzano un legame tra questi gruppi e la guida della Fratellanza Musulmana che trarrebbe vantaggio da questi episodi di violenza per mobilitare l’opinione pubblica , spinta dal desiderio di stabilità,a votare a favore della nuova costituzione. Ci si trova insomma di fronte ad un”caos calcolato” o di fronte a gruppi che potrebbero in futuro minare la sicurezza del paese?

Il ministero degli Interni, responsabile della sicurezza nelle strade del paese è chiaramente sotto pressione su più fronti (Piazza Tahrir, palazzo presidenziale,Corte Suprema Costituzionale e tensione politica alle stelle) e c’è chi ipotizza che la mancata reazione delle forze dell’ordine nei confronti degli “Haazemon” possa dipendere da due fattori: precise istruzioni da parte del presidente Morsi sull’intoccabilità di Abu Ismail e dei suoi sostenitori o timore di alimentare le violenze col rischio di spingere questi movimenti estremisti ad intraprendere azioni di violenza che porterebbero ancora più tensione nelle strade egziane . Il risultato resta comunque lo stesso: un ministero degli Interni che continua ad adottare comportamenti ambigui e nella maggior parte dei casi incapace di intervenire e di svolgere il proprio sacro compiti di protezione dei cittadini e di garantire il rispetto delle leggi.