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Egitto: problemi con la censura per Morgan Freeman?

morgan freeman

(Agenzie). La scorsa domenica, il famoso attore statunitense Morgan Freeman è arrivato in Egitto nel quadro delle riprese di “The Story of God”, documentario del National Geographic di cui Freeman è presentatore e produttore esecutivo.

L’Autorità per la Censura egiziana ha contattato l’Agenzia di Sicurezza Nazionale chiedendole di chiarire lo stato legale della presenza della troupe del docu-film al Cairo. “Se il film trattasse un tema sociale sarebbe diverso, ma la sua realizzazione è legata alla nostra sicurezza nazionale”, ha detto Abdel Sattar Fathy, capo dell’Autorità per la Censura.

“Il problema non è Freeman”, ha spiegato Fathy, ma il fatto che prima dell’arrivo della troupe “si sarebbe dovuto richiedere un permesso per le riprese [all’Autorità per la Censura], sopratutto se si considera che alcuni contenuti del film fanno riferimento all’immagine dell’Egitto e che esso verrà proiettato in diversi Paesi esteri”.

Da parte sua, tuttavia, il capo del Servizio Informazioni dello Stato, Salah el-Din Abd el-Sadeck, ha dichiarato che è stato tutto chiarito con la troupe del documentario: “Il National Geographic ha di fatto richiesto un permesso per le riprese, che gli è stato accordato quattro mesi fa”, ha spiegato Abd el-Sadeck.

 

 

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Roberta Papaleo

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  • […] La scorsa domenica, ma la notizia è stata diffusa solo ieri, il famoso attore statunitense Morgan Freeman è arrivato in Egitto nel quadro delle riprese di «The Story of God», documentario del National Geographic di cui Freeman è presentatore e produttore esecutivo. L’Autorità per la Censura egiziana ha contattato l’Agenzia di Sicurezza Nazionale chiedendole di chiarire lo stato legale della presenza della troupe del docu-film al Cairo. «Se il film trattasse un tema sociale sarebbe diverso, ma la sua realizzazione è legata alla nostra sicurezza nazionale», ha detto Abdel Sattar Fathy, capo dell’Autorità per la Censura. «Il problema non è Freeman», ha spiegato Fathy, ma il fatto che prima dell’arrivo della troupe «si sarebbe dovuto richiedere un permesso per le riprese [all’Autorità per la Censura], sopratutto se si considera che alcuni contenuti del film fanno riferimento all’immagine dell’Egitto e che esso verrà proiettato in diversi Paesi esteri». Da parte sua, tuttavia, il capo del Servizio Informazioni dello Stato, Salah el-Din Abd el-Sadeck, ha dichiarato che è stato tutto chiarito con la troupe del documentario: «Il National Geographic ha di fatto richiesto un permesso per le riprese, che gli è stato accordato quattro mesi fa», ha spiegato Abd el-Sadeck. (24/10/2015 Fonte: Arabpress) […]