(Agenzie). Un tribunale egiziano ha condannato il presidente Mohammed Morsi a 20 anni di carcere, quasi due anni dopo che l’esercito lo ha spodestato.
Il tribunale del Cairo ha emesso il suo verdetto contro il deposto presidente con l’accusa di aver incitato l’uccisione di manifestanti nel dicembre del 2012, quando era ancora in carica.
Prima del verdetto, la Fratellanza ha ha organizzato proteste pro-Morsi, in sostegno al loro leader.
Morsi deve affrontare anche una possibile lo scenario di una possibile condanna alla pena di morte per altre due pendenze, tra cui una in cui è accusato di spionaggio alle potenze straniere. Una simile condanna sarebbe un colpo simbolico molto forte contro tutto il movimento dei Fratelli Musulmani.
Il verdetto di oggi, martedì 21 aprile, ha coinvolto Morsi e altri 14 imputati, sette dei quali sono in fuga, accusati dell’uccisione di tre manifestanti e della tortura di molti altri durante gli scontri di fronte al palazzo presidenziale il 5 dicembre 2012.
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