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In Egitto la prima rivista ufficiale in braille: i non vedenti potranno leggere Al Akhbar

braille
Il primo vero esperimento egiziano di stampa nazionale in braille, “uno storico balzo in avanti nelle relazioni fra mezzi di comunicazione e comunità dei disabili”.

Di Hussein Mahmoud Ragab El Kabany. Huffington Post Arabi – Agenzia Anadolu (13/11/2016). Traduzione e sintesi di Chiara Avanzato.

Nel giro di circa un mese i non vedenti d’Egitto potranno acquistare in edicola una rivista mensile scritta in braille. Il Consiglio Superiore della Stampa egiziano ha infatti autorizzato la pubblicazione del primo esperimento ufficiale di giornalismo in braille nel Paese e in Medio Oriente, la rivista Al Akhbar Braille. A capo della redazione ci sarà Ahmad Al Maraghi, che aveva già tentato in passato di realizzare delle pubblicazioni per ipovedenti, ma la mancanza di finanziamenti aveva stroncato i suoi tentativi. Qualche giorno fa, Al Maraghi ha finalmente ricevuto l’approvazione da parte di Yasser Rizk, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Akhbar Al Yawm e ha ottenuto la licenza di pubblicazione da parte del Consiglio Superiore della Stampa egiziano.

Al Maraghi racconta all’agenzia Anadolu che la rivista Al Akhbar Braille sarà costituita da un apparato amministrativo, finanziario e di marketing indipendente, e 8 esperti ipovedenti, con un periodo qualificante di formazione giornalistica alle spalle, contribuiranno alla sua stesura. Con un contenuto di circa 60 pagine, il periodico verrà pubblicato a metà novembre o al massimo a inizio dicembre 2016 e diverrà la prima pubblicazione per ciechi in Egitto e nel Medio Oriente. Al Maraghi aggiunge che: “per il vedente la rivista sarà soltanto pagine bianche e piccoli fori; per l’ipovedente rappresenterà la sua vita e un punto di connessione con la comunità”. Al Maraghi, ricordando due celebri non vedenti egiziani, il decano della letteratura araba, Taha Hussein e il musicista Ammar el Sherei, invita non solo la stampa, ma tutti gli ambiti della società a diffondere scritti ufficiali in braille: i non vedenti beneficeranno di una maggiore inclusione nella società e la società beneficerà delle capacità dei non vedenti. Dal canto suo, anche il già citato Yasser Rizk, in un comunicato di Akhbar Al Yawm, ha fatto appello alle organizzazioni ufficiali e alle organizzazioni della società civile, affinché contribuiscano alla realizzazione di questo storico balzo in avanti nelle relazioni fra mezzi di comunicazione e comunità dei disabili.

Una delle colonne portanti del progetto Al Akhbar Braille, a capo del programma di formazione giornalistica della rivista, è l’accademico non vedente, Ibrahim Ammara. In un colloquio con Anadolu, Ammara ha ripercorso i tentativi egiziani di stampa in braille: dalle riviste Al Miṣbāḥ e Dunyā Al Aṭfāl del 1955, ad An-Nur wa al Ḥayāt del 2000, da Enferad dello stesso Al Maraghi nel 2008 alla rivista saudita Al Fajr. Secondo Ammara tuttavia tali esperimenti, nessuno dei quali ha avuto seguito, “non possono essere definiti giornalismo, in quanto traduzioni di siti o giornali, piccole pubblicazioni periodiche prive di fini divulgativi, opera di dilettanti e volontari senza competenze giornalistiche. Al Akhbar Braille al contrario, sarà il primo vero esempio, in Egitto e nel Medio Oriente, di stampa nazionale per non vedenti.”

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato nel 2010 che il numero di persone con deficit visivi nel mondo era di circa 285 milioni. Le statistiche della stessa organizzazione affermano che il numero di ciechi in Egitto nel 1999 era quasi di 1,6 milioni. Non ci sono dati ufficiali sull’attuale numero di ipovedenti in Egitto, tuttavia organizzazioni non governative riferiscono che supera i 2 milioni, su un totale di 90 milioni di abitanti.

 

Hussein Mahmoud Ragab El Kabany è un giornalista egiziano.

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