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Egitto: faccia a facci tra governo e “jihadisti”

Dar al Hayat (07/08/2012). Il nuovo attacco avvenuto ieri sera nel sud della città dir confine di Rafah, che aveva come obiettivo il centro militare egiziano, pone il governo del Cairo di fronte alla sfida per riprendere il controllo della penisola del Sinai.

Questa situazione porterà anche a verificare il rapporto tra il nuovo governo egiziano ed il governo di Hamas, sopratutto dopo l’accusa lanciata dall’esercito egiziano ad “alcuni elementi provenienti dalla Striscia di Gaza” che avrebbero collaborato all’attacco che ha portato alla morte di 16 guardie di confine.

Nel frattempo giunge dai territori palestinesi un’unanime  condanna, sia ufficiale che popolare, nei confronti dell’attacco terroristico, mentre continuano le comunicazioni tra il governo di Hamas e quello egiziano per collaborare per la sicurezza nella penisola. “La sicurezza dell’Egitto è la nostra sicurezza”, affermano le autorità palestinesi, ed accusano Israele di voler destabilizzare i rapporti palestinesi con il governo egiziano, per mantenere l’assedio sulla Striscia di Gaza.

É interessante notare come una delle prime conseguenze dell’attacco di Rafah è stato proprio il ripristino del blocco  del valico di confine,  unica via di passaggio per gli abitanti della Striscia di Gaza verso l’Egitto.