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Egitto: donne obiettivo di bande in piazza Tahrir

Elaph (29/06/2012). La storia della giornalista Natasha Smith, aggredita fisicamente in piazza Tahrir, mentre fotografava i festeggiamenti per i risultati elettorali, da un gruppo di ragazzi, è considerata parte di una serie di aggressioni alle donne nella piazza. L’avvenimento è estremamente triste, ma ci sono degli aspetti quasi incredibili. Come è stato possibile che la ragazza ventenne venisse attaccata mentre era tra centinaia di persone, senza che nessuno la aiutasse o la proteggesse?

Il giornale britannico “Daily Mail” ha raccontato mercoledì che un gruppo di ragazzi capitati in piazza Tahrir hanno aggredito fisicamente, durante i festeggiamenti per la vittoria di Morsi domenica scorsa, una giornalista britannica che stava seguendo l’evento. Natasha Smith ha raccontato quelli che definisce “i dettagli dolorosi di ciò che è accaduto”, dicendo che lei era in piedi nella piazza in compagnia di un suo amico, ma è stata trascinata tra la folla presente in piazza con forza, la borsa e la macchina fotografica le sono state sottratte, mentre decine di mani si posavano sul suo corpo.

La ragazza ha aggiunto: “li ho implorati dicendo “salam, salam…Dio, Dio” nel disperato tentativo di impietosirli ma senza risultati”.  Smith è stata salvata solo da quella che definisce come “una minoranza” di uomini che l’hanno fatta entrare in una tenda in cui è stata aiutata da alcune donne che le hanno coperto il corpo e le hanno dato dei vestiti.

Il quotidiano “Telegraph” non è stato sorpreso del fatto che l’aggressione sia avvenuta mentre la ragazza era circondata da centinaia di migliaia di persone: le storie sulle violenze fisiche subite dalle donne nella piazza da parte dell’esercito e teppisti di strada in egual misura rende l’avvenimento credibile. Il giornale ha citato le parole di Richard Spencer, che ha assistito all’aggressione di due donne in pieno giorno senza riuscire a fare niente. Dopo quello che ha visto, è facile per lui credere che la giovane Smith sia stata aggredita davanti a centinaia di persone senza essere aiutata.