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Egitto: attivisti per i diritti umani contro il progetto di legge anti-terrorismo

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(Agenzie). Diverse organizzazioni per i diritti umani in Egitto hanno firmato una dichiarazione congiunta nella quale criticano il progetto di legge anti-terrorismo (adottato dal governo lo scorso 1° luglio e in attesa dell’avallo da parte del presidente) in quanto essa imporrebbe “uno stato di emergenza implicito e indefinito” e stabilirebbe “una magistratura parallela ed eccezionale”.

Benché chiaramente schierati contro “l’estremismo violento”, gli attivisti hanno notato che la legge usa una definizione “vaga e indefinita” di terrorismo e di atto terroristico. I gruppi per i diritti umani temono infatti che l’obiettivo sia quello di “espandere la definizione di terrorismo per includere qualsiasi comportamento” sospetto o indesiderato, anche non violento.

Inoltre, gli attivisti hanno sottolineato l’impatto che la legge potrebbe avere sui media e sulle libertà di stampa, in quanto la “definizione viziata di atti terroristici” potrebbe essere applicata a prodotti di giornali e siti web. È il caso di notare che la legge considera il trasferimento, la possessione e la raccolta di informazioni e dati con qualsiasi mezzo come un modo per finanziare il terrorismo.

Le organizzazioni firmatarie hanno poi rinnovato il loro invito a un dialogo inclusivo per elaborare una piano efficace per contrastare le cause alla radice dell’estremismo. “Temiamo che questa strategia possa sono esacerbare l’estremismo violento e che sia basata sulla repressione della libertà di espressione e opinione”, hanno dichiarato gli attivisti, che temono che il progetto di legge possa portare a un collasso dello Stato stesso.