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Che direzione sta prendendo la pace in Yemen?

Yemen
Il piano di pace proposto dal Segretario di Stato John Kerry sembra aprire la strada a nuovi scontri

Di Ezzat Mustafa. Al-Arab (27/11/2016). Traduzione e sintesi di Laura Cassata.

È ormai chiaro che la crisi yemenita si trovi davanti a un bivio: gli eventi seguiranno il piano proposto da John Kerry oppure prenderanno un’altra strada?

La gestione delle precedenti fasi della guerra non è stata in grado di trovare una cura per una ferita che non smette di sanguinare. Il piano del segretario di Stato americano, però, è un piano temporaneo e fragile, destinato al fallimento. L’intento di Kerry è quello di registrare un mero successo personale prima della fine del proprio mandato.

Ould Cheikh Ahmed, inviato speciale dell’ONU per lo Yemen, ha lasciato trapelare alcune notizie in merito a tale piano, il quale prevede l’indizione di elezioni generali entro un anno dalla firma dell’accordo. Questo rappresenterebbe la fine del periodo di transizione e l’inizio di una normale alternanza al potere. Il vero dilemma risiede nel fatto che il piano non indicherebbe le modalità con cui dovrebbero svolgersi le elezioni.

È utile ricordare che le ultime elezioni parlamentari in Yemen si sono svolte 14 anni fa e che l’ultima modifica ai registri elettorali risale al periodo antecedente alle elezioni presidenziali del 2006. In altre parole, un cittadino yemenita di 30 anni, al momento delle presunte elezioni previste dal piano, non avrebbe diritto a partecipare al voto, poiché non iscritto ai registri. Per non parlare poi dei problemi di frode verificatisi durante l’era del deposto Ali Abdullah Saleh e delle divergenze con i partiti dell’opposizione, che hanno impedito lo svolgimento di normali elezioni previste già per il 2007.

Ma facciamo un passo indietro. Perché Saleh e gli Houthi si sono rivoltati contro l’autorità del presidente Hadi? La risposta che verrebbe in mente a qualsiasi yemenita è che essi non volevano riconoscere il progetto costituzionale e iniziare le procedure di registrazione degli elettori in vista del referendum e di nuove elezioni.

Questo sarebbe solo uno dei fattori che minaccia il fragile progetto di Kerry. Il più importante resta, però, la grande frattura sociale che ha causato gli scontri fra i golpisti nelle diverse province dello Yemen.

Gli yemeniti supereranno i crimini commessi dagli Houthi solo attraverso degli strumenti di giustizia. Ciò che è successo in Yemen con il colpo di stato somiglia a una rapina con degli ostaggi, mentre il piano di Kerry è assimilabile alla trattativa e ai negoziati con i rapitori.

Dobbiamo prepararci alla seconda guerra tra un potere legittimo e un colpo di stato e chiunque verrà chiamato a portare la bandiera della legittimità dovrà accettare il piano del disastro, che coincide con la frattura militare del colpo di stato.

Ezzat Mustafa è uno scrittore e giornalista yemenita.

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