Arabnews (16/08/2014). Dopo decenni di guerre, sanzioni, nazionalizzazioni e rivolte, i produttori di petrolio e gas stanno gradualmente cercando una via per diminuire la loro dipendenza economica dai paesi mediorientali, Golfo e Penisola Araba in testa.
L’intera regione dunque sta progressivamente perdendo peso economico, e di conseguenza geopolitico, poiché le multinazionali degli idrocarburi si fidano sempre meno, soprattutto dal 2011, anno di inizio della cosiddetta “primavera araba”. Infatti secondo la British Petroleum, se nel 1993 il Medioriente (che per le statistiche della compagnia comprende la Penisola araba) rappresentava il 64% delle riserve mondiali di petrolio, nel 2005 la quota è scesa al 56%, precipitando al 48% nel 2013. Quanto alla produzione globale di idrocarburi, nel 2013 la stessa regione forniva il 33% del petrolio e il 17% del gas.
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