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“Cultural Connectives”: una tipografa unisce scrittura araba e latina

di Naziha Baassiri (Now Lebanon 11/07/2012). Traduzione di Claudia Avolio.

 

L’arabo ha la reputazione di essere una delle lingue più difficili da imparare. Non è solo per la complessità grammaticale, le variazioni di molte lettere o l’infinita ricchezza della lingua. Ė stato scientificamente provato che l’arabo sia per il cervello una lingua molto impegnativa da acquisire. Gli amanti della lingua araba che vogliano addentrarvisi possono ora cercare aiuto in Cultural Connectives. Si tratta di un libro con dei caratteri tipografici arabi nuovi, chiamati Mirsaal, ovvero “messaggero” in arabo.

 

L’autrice è una tipografa e graphic designer libanese, Rana Abou Rjeily, che nel confezionare la sua opera didattica si è basata sull’idea di Arabo Unificato proposta da Nasri Khattar. Mirsaal è fatto di lettere arabe che si presentano in una sola forma – a differenza del corsivo standard in cui le lettere assumono quattro forme a seconda di dove si trovano all’interno della parola. Questa strategia rende le lettere più facili da riconoscere e ricordare. Il libro, ci spiega l’autrice, è nato proprio dal desiderio di comprendere a cosa fossero legate, nella sua infanzia, le difficoltà riscontrate nell’apprendimento della lingua araba.

 

“Sono andata sempre meglio in Inglese e in Francese, e non capivo perché invece per me l’Arabo fosse così difficile da imparare,” dice Rana, che ha avviato le sue ricerche chiedendo agli studenti di arabo come seconda lingua quali fossero gli ostacoli che incontravano. Poi ha preso a lavorare sui loro esempi di scrittura, come modelli: il risultato è stato Al-Baseet, “il semplice” in arabo. Si tratta di una forma meno calligrafica, con le lettere più riconoscibili, che Rana spiega così: “La scrittura di un ragazzino non presenta modulazioni (nel senso che non ci sono parti più spesse di altre nei suoi tratti), ecco perché le persone trovano Al-Baseet molto più facile da leggere”.

 

Da Al-Baseet l’autrice è giunta fino al progetto Mirsaal. I caratteri tipografici del libro permettono di attaccare le lettere, così come di staccarle. Sono molto più pronunciate, e la forma facilita il processo di apprendimento in modo da aiutare lo studente con le prime frasi da scrivere o le prime letture in arabo. Parere di molti arabisti ed amanti della lingua araba è che la forma corsiva sia intrinseca nel modo di scrivere arabo, e che gli sforzi nella direzione di staccare le lettere una dall’altra condurrebbero al suo venire in disuso. Tuttavia, è stato già fatto in passato. Uno stile simile è stato usato per esempio nell’amata serie web libanese Shankaboot.

 

Rana Abou Rjeily si dice fiduciosa che le persone si adatteranno presto ai suoi caratteri tipografici, e quando le chiediamo se Mirsaal sia qualcosa che lei spera possa venir usato su larga scala, ci tiene a specificare: “Non si tratta di una scuola di pensiero, quanto di una direzione che possiamo prendere”. E prosegue dicendo che “Cultural Connectives è un libro sperimentale, pensato per i designers che vogliono essere introdotti alla scrittura araba, così come a chiunque voglia una guida nell’imparare tale lingua”. Gli scettici del progetto di Rana hanno la possibilità di giudicare in prima persona, a questo link: http://rana.im/cultural-connectives/

 

Il libro, basato molto sulle immagini, include anche una introduzione alle origini di Mirsaal, ed è inoltre suddiviso in modo che il lettore possa cominciare dalla pagina che preferisce. Sembra davvero un divertente punto di partenza nei primi tentativi di avvicinarsi alla lingua più difficile del mondo…

Cultural Connectives, di Rana Abou Rjeily, può essere acquistato anche su Amazon a questo link: Cultural Connectives