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Cosa succede nel Sinai e che relazione ha con Gaza?

Sinai
I rapporti tra Egitto e Israele e quanto accade nel Sinai provocano nuovi interrogativi sul futuro della striscia di Gaza e della questione palestinese

Di Muhammad Aysh. Al-quds al-arabi (06/02/2018). Traduzione e sintesi di Laura Serraino

Il reportage che è stato pubblicato dal New York Times sabato scorso rivela informazioni e verità sconvolgenti su ciò che sta accadendo nel Sinai e sul ruolo svolto da Israele in Egitto, dando luogo a una grande quantità di domande sugli obiettivi della campagna militare che si sta svolgendo da anni in questa regione e che si è riflettuta sulla situazione di Gaza.

Il rapporto dice che Israele ha effettuato più di 100 incursioni aeree all’interno del territorio egiziano nel Sinai negli ultimi due anni, grazie al coordinamento con l’esercito egiziano, e ha parlato di una “alleanza segreta senza precedenti” tra le due parti. Questo significa che ciò che sta accadendo nel nord del Sinai non ha a che fare col terrorismo, ma è molto più grande e la sua influenza potrebbe estendersi agli accordi sulla situazione di Gaza e di Gerusalemme, a quello tra Israele e Palestina “l’accordo del secolo” e al destino di Hamas e altre questioni forse ancora più importanti.

La presenza di attività militari israeliane nel Sinai al confine con la Striscia di Gaza dopo tre guerre israeliane contro di essa non è riuscita a distruggere Hamas, confermando che esiste un progetto israeliano in atto dal 2015 e che quello che succede nel Sinai non è solo “terrorismo”.

Quello che noi temiamo è che l’Egitto abbia accettato l’annessione di terre dal Sinai alla Striscia di Gaza al fine di fornire un’opportunità per Israele di imporre un accordo sui palestinesi e ciò che sta accadendo da due anni è un’operazione per preparare e ripulire queste terre. Ancora più terribile è che quello che sta avvenendo nel Sinai può essere un preludio a un’azione militare di terra contro Hamas e la sua presenza nella striscia e di questo piano farebbe parte anche la domanda d’includere il presidente dell’ufficio politico del movimento, Ismail Haniyeh, nelle liste del terrorismo americane, elemento che rafforza l’ipotesi che gli Americani, gli Israeliani e i loro alleati arabi vogliono intraprendere un’azione di terra contro Hamas.

Vera o falsa che sia questa ipotesi, è certo che Israele non può entrare in un’operazione militare che costa milioni di dollari senza avere un interesse diretto in essa. Infatti, la singola azione dell’aeronautica militare costa fino a $ 12.000, mentre un singolo missile lanciato dagli aerei LF-16 di produzione americana arriva a costare $ 125.000, il che significa che 100 attacchi aerei e due anni di azioni militari costano agli Israeliani decine di milioni e forse centinaia di milioni di dollari.

Nel contesto dell’oscuramento imposto da Egitto e Israele su ciò che sta accadendo nel Sinai, tutti gli scenari sono possibili, soprattutto dopo la decisione americana di considerare Gerusalemme occupata come la capitale di Israele e dopo ciò che è trapelato su quello che l’amministrazione americana vuole far passare come “l’accordo del secolo”, di cui ora non conosciamo precisamente il contenuto, ma sappiamo che riguarda la striscia, la sua espansione e l’imposizione dell’accordo ai suoi abitanti.

In sintesi, ci sono operazioni militari che si svolgono da più di due anni nel Sinai e stanno cambiando radicalmente la realtà sul terreno, e nessuno sa quale sia il loro scopo, specialmente alla luce della cooperazione segreta israelo-egiziana. Nello stesso tempo ci sono chiari tentativi di imporre un accordo ai Palestinesi senza il loro consenso e senza che sia il risultato di negoziati a cui partecipano, il che significa che si vuole imporre il progetto israeliano alla regione e ciò è preoccupante.

Muhammad Aish è uno scrittore palestinese.

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