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Cosa significa un’alleanza con Daish

Di Priyanka Boghani. PBS.org (12/11/2014). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo.

La scorsa settimana, Daish (conosciuto in occidente come ISIS) ha esteso la sue influenza geografica quando il gruppo militante più sanguinario dell’Egitto, Ansar Bait al-Maqids, ha giurato obbedienza all’autoproclamato califfo dello “Stato Islamico”, Abu Bakr al-Baghdadi. Il giuramento è stato poi accettato pubblicamente da Daish attraverso una registrazione audio. Il gruppo, formatosi sulla scia della primavera araba egiziana, opera nella penisola del Sinai ed è responsabile della morte di centinaia di membri delle forze di sicurezza egiziane negli ultimi due anni.

Se Ansar Bait al-Maqdis potrebbe essere il gruppo più letale ad aver giurato fedeltà a Daish negli ultimi mesi, non è il primo. In ottobre, militanti estremisti che controllano la città libica di Derna hanno giurato fedeltà a Baghdadi, fornendo a Daish un primo appiglio nel turbolento Paese. All’inizio di quest’anno, gruppi islamici estremisti meno conosciuti come Abu Sayyaf nelle Filippine e l’indonesiano Jama’ah Ansharut Tauhid hanno manifestato il loro supporto allo Stato Islamico. Allo stesso modo, piccoli gruppi di militanti provenienti dai rami più potenti di al-Qaeda in Yemen ed in Nord Africa si sono uniti a Daish.

Per Daish, il supporto crescente di militanti che operano fuori dalla Siria e dall’Iraq ha contribuito a rafforzare il gruppo in diversi modi. Daish ha cercato queste alleanze per sostenere la sua reputazione di gruppo jihadista leader nel mondo. Inoltre, secondo gli esperti mondiali, il gruppo ha, in questo modo, aumentato la sua capacità di reclutare combattenti stranieri e attuare degli attacchi terroristici lontani dal suo autoproclamato califfato.

“La paura è che alcuni di questi gruppi comincino a realizzare degli attacchi a nome dello Stato Islamico”, ha dichiarato J.M. Berger, coautore del libro “ISIS: Lo Stato del Terrore”. “Quello a cui abbiamo assistito [con Ansar Beit al-Maqdis] è che sembrano emulare alcune delle tattiche di Daish”. Per il momento, restano poco chiari i benefici tangibili che questi gruppi ottengono giurando fedeltà a Daish, ma un fattore potrebbe essere il supporto finanziario. Con i milioni guadagnati attraverso la produzione di petrolio e i riscatti dei rapimenti, Daish ha più soldi di quelli che può spendere, secondo Berger, che parla di rapporti recenti del gruppo in cui si offre denaro in cambio di fedeltà.

“In qualche modo, dalla prospettiva occidentale, gioca a nostro favore il fatto che Daish stia creando dissidenze all’interno delle organizzazioni jihadiste esistenti”, come nel caso dei Talebani, ha detto Berger. “Quello che non vogliamo vedere è Daish che vince questa gara con al-Qaeda. Non vogliamo vederlo diventare il simbolo del jihad mondiale.”

Priyanka Boghani è editore del GlobalPost. Ha lavorato per Patch.com e The Huffington Post, oltre a lavorare come free-lance.

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