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Cosa significa l’ascesa degli Houthi per le donne in Yemen? (Parte II)

Yemen Houthi donne

Di Fareed al-Homaid. Yemen Times (04/03/2015). Traduzione e sintesi a cura di Ismahan Hassen.

Abdel Malik al-Houthi
Abdel Malik al-Houthi

“Il ruolo delle donne nella società, non può essere separato dal ruolo degli uomini, hanno un ruolo combinato. La donna e l’uomo sono una sola entità, non ci sono differenze tra loro, tranne il loro sesso”. Con questa affermazione Abdulmalik al-Houthi, leader dei ribelli sciiti, ha definito le donne come elemento fondamentale nel processo di costruzione del Paese e nel miglioramento della società yemenita. Attraverso questo tipo di dichiarazioni, rese anche da più esponenti del movimento, gli Houthi sembrano così sostenere i diritti delle donne.

Due domande si sollevano allora a questo proposito: quanto è autentica questa loro presa di posizione? Quanto le loro azioni vi corrispondono?

“Il movimento sionista tende a presentare le donne come se fossero in un mondo isolato, tenuto a di distanza dagli uomini, per poi sollevare controversie e conflitti facendo credere loro di essere oppresse e di dover lottare per i loro diritti”. Così al-Houthi sostiene apertamente come, a suo avviso, sia il sionismo a sfruttare i movimenti per i diritti delle donne per creare conflitti all’interno del Paese.

Mentre può essere un caso che gli Houthi neghino l’esistenza di un problema di disuguaglianza di genere nel Paese, non è però un caso il fatto che essi abbiano però completamente ignorato le donne durante la conferenza di Dialogo Nazionale. All’interno di questa assemblea infatti, su 37 rappresentanti del movimento Houthi, vi sono state solamente 9 donne.

Nonostante ciò, tutti gli esponenti del movimento sostengono apertamente la tesi della presenza di una feroce guerra mediatica contro di loro, sostenendo che le accuse mosse alla loro presunta volontà di imporre codici di abbigliamento restrittivi alle donne, siano solo delle diffamazioni.

Imputando la presenza di possibili episodi in cui potrebbe essere accaduto che rappresentanti del movimento Houthi abbiano imposto alle donne di smettere di guidare, di uscire se non accompagnate da un mahram, o di indossare l’abaya, Mohammed al-Bukhaiti, membro del movimento, ha ammesso che ciò potrebbe essere accaduto a causa del comportamento individuale di alcuni membri del movimento, che non ne rappresentano la posizione ufficiale nei confronti delle donne. Legiferando in ambiti legati alla sfera privata, come quello matrimoniale, gli Houthi hanno redatto e sottoscritto un documento che prevede che le feste di matrimonio per le donne debbano terminare entro le 19:00, che i musicisti maschi debbano stare in sale separate, e che le donne non debbano essere riprese da alcun dispositivo di video-registrazione.

Molti abitanti residenti in aree che rischiano di finire sotto il controllo degli Houthi, temono che questo tipo di restrizioni possano essere imposte anche a loro. Con gli Houthi che reprimono violentemente le proteste contro il loro dominio, e senza un governo capace di sostenere i diritti delle donne, resta così da vedere cosa il futuro riserverà loro.

La disparità tra le dichiarazioni ufficiali del gruppo e le azioni dei suoi sostenitori rimane comunque evidente e poco rassicurante.

Fareed al-Homaid è giornalista di Yemen Times, sito d’informazione online.

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