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Cosa significa l’ascesa degli Houthi per donne in Yemen? (Parte I)

donne in Yemen

Di Fareed Al- Homaid. Yemen Times (2/03/2015). Traduzione e sintesi di Ismahan Hassen.

Da quando gli Houthi hanno preso il potere a Sana’a il 21 settembre 2014, la situazione per le donne yemenite che vivono nei governatorati sotto il loro controllo è molto cambiata.

Negli ultimi giorni dello scorso gennaio, centinaia di uomini e decine di donne hanno partecipato a numerose manifestazioni anti-Houthi. Questi manifestanti sono stati però sempre attaccati e dispersi da decine di sostenitori degli Houthi, armati di pistole, coltelli e bastoni.

In queste violente repressioni le donne non sono state risparmiate, anzi.

Proteste e manifestazioni infatti non sono il solo contesto in cui le donne vengono minacciate dai sostenitori degli Houthi. Più donne hanno riferito che esponenti del movimento posizionati all’ingresso e all’interno dell’università di Sana’a, avrebbero apertamente minacciato di violentarle qualora non avessero cambiato il loro modo di vestire.

Rasha Abdulkafi, Howida al Mathhagi e Hiba al Dubhani sono i nomi di tre studentesse dell’università di Sana’a che hanno deciso di rendere note le condizioni a cui le ragazze sono costrette a sottostare da quando gli Houthi hanno assunto il potere nella capitale. Ritenute immorali a causa del loro abbigliamento “contrario ai dettami dell’Islam”, le tre studentesse sono infatti state fermate a più riprese da esponenti della Commissione Rivoluzionaria Studentesca (SRC), gruppo armato fedele agli Houthi, che ha imposto loro di uscire di casa soltanto dopo aver indossato l’hijab e l’abaya (lungo camice nero di tessuto leggero che copre tutto il corpo eccetto la testa, i piedi e le mani).

Nonostante risulti che questi militanti Houthi siano stati ufficialmente cacciati dall’università lo scorso dicembre, in seguito a due mesi di continue proteste contro di loro da parte di studenti e professori, da quel momento essi sono stati sostituiti da uomini della polizia in uniforme. Riguardo a ciò, molti studenti sostengono che i poliziotti in questione siano in realtà degli Houthi sotto mentite spoglie. Ciò è stato confermato dal fatto che le stesse studentesse hanno identificato alcuni degli uomini vestiti in uniforme come le stesse persone che le avevano minacciate precedentemente. La libertà delle donne yemenite, già fortemente limitata, sembra così essere in serio pericolo soprattutto se si fa leva sul sentimento di paura che le donne possono provare e che può portarle a cambiare il proprio modo di vestire, la frequenza con cui uscire e la possibilità o meno di farlo di casa senza un mahram.

Pur fingendo di essere civili nella loro posizione politica ufficiale nei confronti delle donne, gli Houthi sono però evidentemente un gruppo che le considera come esseri inferiori. Per questo motivo le donne della capitale yemenita avranno quindi certamente più difficoltà a vivere liberamente in futuro. Tuttavia, se gli Houthi stanno chiaramente attuando uno sforzo per controllare le donne e impedire loro di acquisire e mantenere perfino i diritti più elementari, non è però impensabile ipotizzare che le donne possano resistere strenuamente a questa oppressione.

 

Fareed Al- Homaid è giornalista presso il sito d’informazione yemenita Yemen Times.

 

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