Siete mai saliti sulla terrazza di una casa marocchina? Avete mai respirato l’aria da lassù? Avete mai sentito il vento accarezzarvi la pelle? É lì che ho scoperto cosa si intende per libertà e la sensazione che dà.
Penso che sia proprio per questo che uno dei luoghi dove le donne di casa Mernissi si rifugiano è proprio quello. Lì le donne di famiglia possono inscenare teatrini, in uno spazio tutto loro e possono addirittura intrattenere dialoghi con i vicini (maschi!).
Ora vi do un po’ di contesto in più. In questo libro, che a tratti sembra più un’autobiografia e in altri un saggio sociologico, Fatema Mernissi ci presenta la sua realtà di donna marocchina, nata a Fez nel 1940, con tutto quello che questa data comporta: piena guerra mondiale e presenza francese, insediata nella Ville Nouvelle.
L’abilità della scrittrice, secondo me, sta nel saper mescolare egregiamente uno stile più romanzato, leggero e molto divertente con uno più accademico, ma non per questo pesante, così che la lettura diventa molto accattivante e coinvolgente.
“La terrazza proibita”, la cui lingua originale è il francese, tradotto da Rosa Rita d’Acquarica, è stato pubblicato in Italia nel 1996 da Giunti Editore.
Buona Lettura!
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