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Comicità e Islam: è possibile rompere questo tabù?

Di Mohammad Sakhnini. Your Middle East (17/01/2015). Traduzione e sinesi di Omar Bonetti.

Nell’opera A Journey Overland To India Partly by A Route Never Gone Before by any European”, scritta alla fine del XVIII secolo da Donald Cambpell, un ufficiale inglese, l’autore ha raccolto le sue osservazioni riguardo al carattere, alla politica e alla cultura della società musulmana di quel periodo. In modo particolare, sono interessanti i suoi racconti di Aleppo dove, oltre a essersi rilassato nei diversi caffè dall’atmosfera ilare, ha avuto l’occasione di assistere a uno spettacolo di teatro d’ombre, una forma popolare di satira ai tempi dell’Impero Ottomano.

I due eroi del teatrino erano Karagöz e Hacivat, i Charlie Hebdo musulmani dei loro tempi che, attraverso l’uso di differenti voci per indirizzarsi agli spettatori, mettevano in ridicolo tutte le forme di censura della società, colpendo i cadi, i pascià, i giannizzeri e altre figure di potere. Attraverso a questo racconto, Campbell ha mostrato agli europei, colmi di pregiudizi verso i musulmani, di non essere gli unici paladini della satira.

Grazie all’insegnamento di Campbell, infatti, si può ripensare alla retorica che oppone una religione, cultura o società, contro un’altra. Superare questo tipo di polarizzazione ci permette di chiederci: perché, come e quando l’estremismo, come un fenomeno cupo e grigio, un cult mortale, è diventato una questione urgente nella nostra comunità globale? E ancora, cosa aiuta questa ideologia a diffondere i suoi velenosi effetti in maniera così capillare?

L’estremismo islamico, per i governi occidentali e per i loro amici nel Golfo, è divenuto un importante strumento politico durante gli anni ’50 e ’60 quando è stato sfruttato per contrastare la nascita del nazionalismo. Poi, è stato usato durante gli anni ’90, contro la politica russa, infine, nel 2001 e nel 2004, con lo scoppio della guerra in Iraq e in Afghanistan, questa ideologia ha messo definitivamente le radici nell’intera regione.

Il presente, invece, che cosa ci riserva? I continui sforzi europei di armare fino ai denti i sauditi e altri stati del Golfo aiutano quest’ideologia a prosperare. Permettere che i sauditi finanzino moschee e scuole religiose con orientamenti integralisti aiuta quest’ideologia a prosperare. Fare l’orecchio da mercante quando si parla dei crimini d’Israele contro i palestinesi, altre sì, aiuta quest’ideologia a prosperare. La demonizzazione occidentale dell’islam senza prestare attenzione e cura al problema dell’estremismo come fenomeno politico e sociale, aiuta questa ideologia a prosperare.

Il culto della morte insito nell’estremismo ha contribuito all’omicidio dei giornalisti parigini, così come delle migliaia di innocenti civili in tutto il mondo musulmano. Tuttavia, non c’è nessuna ragione per cui noi, la gente, musulmani e non, dobbiamo esimerci dal considerare tutti quelli che hanno creato, sostenuto, adottato e anche finanziato questa violenta ideologia come dei pagliacci in una messa in scena tragica senza eroi, poiché ogni anti-eroe dovrebbe essere dipinto nella sua malvagità.

Mohammad Sakhnini possiede un dottorato di ricerca in letteratura inglese e, principalmente, si occupa di Illuminismo globale, di letterature inglese del XVIII secolo e di letteratura araba moderna.

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Giusy Regina

1 Comment

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  • interessante, è vero molte cose non si sanno, ma anche per il silenzio di molti studiosi e intellettuali specialisti di Islam. Comunque min interessa molto questa riflessione sul comico e satira nella cultura islamica. Nella tradizione dell’Occidente la Chiesa ha sempre visto male il teatro comico e condannato la commedia dell’arte fin dalla sua nascita (XVI° secolo). Grazie all’autore di quest’articolo, al quale chiedo se possibile una piccola bibliografia.