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Chi è Qassem Soleimaini?

Zoom 22 nov Qassem SoleimainiDi Haytham Tabesh. Elaph (20/11/2013). Traduzione e sintesi di Valerio Masi.

È l’uomo più temuto in Iran, sicuramente uno dei più misteriosi in tutta la  regione mediorientale, ed è colui che gestisce le operazioni e la strategia politica e militare dell’Iran, ma allo stesso tempo una persona modesta che vive una vita semplice e che ricopre con devozione i ruoli che gli si richiedono.

La persona in questione è Qassem Soleimaini, meno noto ai più: 56 anni, da 15 anni a capo della divisione “al-Quds” iraniana, da quasi 30 al servizio dell’Iran nel tentativo ultimo di modificare le sorti della regione. Un ex agente della CIA, John Maguire, ha detto che Soleimaini è al tempo stesso stesso “l’uomo più attivo del Medio Oriente e il più sconosciuto”.

Pubblicamente è un uomo molto modesto, a tal punto che avrebbe rifiutato di farsi baciare le mani da persone che lo inneggiavano; è felicemente sposato ed ha cinque figli (tre maschi e due femmine).

Il suo ruolo lo rende però una delle persone più influenti nella regione: la sua vicinanza ed amicizia della guida suprema Khamanei, che lo ha definito “un martire vivente della rivoluzione”, aumentano sicuramente il suo rispetto. La sua aura ha profonde basi, in quanto Soleimaini proviene da una lunga carriera nell’esercito, con numerose medaglie conquistate durante la guerra Iran-Iraq e conseguenti promozioni sul campo.

Attualmente è visto come la mente di numerose operazioni militari in Siria e in tutto il mondo arabo. Sua, secondo l’intelligence americana, la regia dietro agli attentati con Hezbollah in giro per il mondo (tra i quali il più famoso è stato il tentato omicidio dell’ambasciatore saudita in Messico nel 2011) come risposta al boicottaggio internazionale contro il nucleare iraniano. Il suo ruolo in Siria è molto importante e soprattutto visibile, con l’esercito siriano che ha riconquistato larghe parti di territorio in seguito al suo intervento. Noti nella regione i suoi interventi pubblici, come l’ultimo sull’esercito siriano: “Non funziona, datemi un solo battaglione di basig e riprenderò il controllo dell’intero territorio”.

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