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Bruciare libri di Adonis? Scrittori solidali contro la barbarie

il poeta siriano Adonis (foto: AP)
il poeta siriano Adonis (foto: AP)

Annasronline (31/12/2013). Dopo che il Fronte algerino per la Rinascita islamica, di stampo salafita, ha incitato a bruciare i libri del poeta siriano Adonis – definendolo come “l’ateo esoterico” – si è scatenata una condanna dell’iniziativa da parte di molti scrittori algerini. La solidarietà nei confronti di Adonis viene espressa puntando l’indice contro ciò che gli scrittori coinvolti hanno definito una istigazione “deplorevole” infarcita di idee che “incitano a scagliarsi contro tutto ciò che è arte, pensiero e letteratura”.

A difesa del poeta siriano è stata rilasciata da parte di intellettuali e scrittori anche una nota dal titolo “Difesa della libertà di pensiero e della creatività”. Nell’introduzione alla nota si legge che essa è “aperta a chiunque voglia firmare perché in Algeria e nel mondo arabo i diritti più basilari di chi crea abbiano la meglio contro le istigazioni del fondamentalismo religioso ed il nuovo settarismo che si staglia contro ogni apertura”. Lo stesso Adonis ha commentato una tale istigazione fondamentalista come “incompatibile con la vera natura dell’Islam”.

Di seguito riportiamo brevi interventi di alcuni degli intellettuali che stanno mostrando solidarietà al poeta siriano contro l’iniziativa di bruciare le sue opere:

Ahmed Delbani, scrittore, intellettuale e ricercatore: “Siamo di fronte al ritorno di una logica della penitenza e della pratica dello scagliare le pietre contro la mente, in nome della religione”.

Azraj ‘Amr, scrittore ed intellettuale: “Un richiamo primitivo e barbarico che non ha nulla a che vedere coi modi della civiltà”.

‘Abdelkader Rabhi, scrittore e critico: “Non ha senso dare dei libri alle fiamme nell’era della memoria globale”.

Samir Belkfif, scrittore e ricercatore accademico: “La grave condizione di Ibn Rushd (Averroè) si ripete con Adonis e le comunità arabe non hanno tratto alcun beneficio dalla lezione della Storia”.

Hamid Zanaz, scrittore e ricercatore accademico: “Una morale dell’esclusione priva di un pensiero, qualcosa che appartiene alle epoche passate”.

Isma’il Mihnane, scrittore e ricercatore accademico: “La branca fondamentalista dell’Islam è il frutto di secoli di ignoranza ed arretratezza ed il vero obiettivo di questa campagna sono gli intellettuali algerini e non Adonis”.