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Benkirane fa infuriare il sesso debole

Di Aymen Ben Thami. Elaph (14/06/12). Traduzione di Alessandra Cimarosti.

Il primo ministro marocchino, Abdelillah Benkirane, ha fatto infuriare il sesso debole che si è apprestato a rimboccarsi le maniche, al fine di protestare contro “l’esclusione delle donne dalle cariche di potere”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, secondo alcune attiviste, è stata un’allusione di Benkirane, nell’ultima intervista rilasciata alla televisione. Il capo del governo infatti, avrebbe dichiarato che ci sono “standard di competenza per la nomina a queste cariche”; con tale dichiarazione, le marocchine hanno inteso di essere “prive di tali capacità”.

Zohora Acheqafi, segretaria generale del partito “Società Democratica”, ha affermato che le dichiarazioni di Benkirane sono “una dissonanza” perché le donne marocchine “non mancano di capacità” e ha poi sottolineato che “tutti sanno che le potenzialità delle donne, in numerosi settori, superano le capacità degli uomini”.

Zohora Acheqafi ha chiesto “come è possibile che le donne abbiano capacità in tantissimi campi ad eccezione di quello del governo?” e ha aggiunto “le ragioni del primo ministro sono provocatorie e mi dispiace che sia caduto in questa trappola”. Per quanto riguarda la nomina di una sola donna nel governo, ha affermato “non possiamo dare la colpa solamente a Benkirane, ma anche alle componenti politiche partecipanti alla coalizione in carica, perché non hanno nominato elementi femminili nella forma richiesta per questo incarico. Noi conosciamo l’egoismo degli uomini e dei partiti”.

Fatna Afid, sindacalista e attivista nel campo della difesa dei diritti delle donne, ha dichiarato che il governo, il suo leader e lo stato sono tenuti ad applicare le disposizioni costituzionali e attivare tutte le convenzioni internazionali che costituiscono l’accesso principale ai diritti umani, tra i quali ci sono anche quelli delle donne. Ha poi aggiunto che “la Costituzione prevede letteralmente, nell’articolo 19, che la donna e l’uomo godano di pari opportunità nel campo dei diritti civili, politici, economici, sociali, culturali, ambientali e ciò deve essere eseguito e deve rappresentare la lotta contro ogni forma di discriminazione”.

Delle organizzazioni femminili ritengono che la nomina di una sola donna nel governo, Bassima Hakkaoui, appartenente al partito “Giustizia e Sviluppo” e  a capo del ministero della Solidarietà, della Donna, della Famiglia e dello Sviluppo Sociale, non è coerente allo spirito della Costituzione. I movimenti femminili attendono con impazienza che il capo del governo “faccia penitenza” per il comportamento avuto nei confronti del sesso debole, avviando il processo delle nomine nelle alte cariche”.

Sono state organizzate proteste femminili nella via Mohammad V a Rabat, e in particolare dinnanzi alla sede del Parlamento, per richiedere al leader del governo le pari opportunità e una discriminazione positiva nei confronti degli interessi delle donne.