Libano News Zoom

La battaglia turbolenta del Libano contro Daish

Di Ahmed Moor. Al-Jazeera (05/11/2014). Traduzione e sintesi di Francesca Passi.

Il Libano rischia di trovarsi coinvolto in una nuova guerra. Infatti, i combattenti di Daish (conosciuto in Occidente come ISIS), dopo aver ucciso undici soldati nella città settentrionale di Tripoli la scorsa settimana, stanno ora minacciando di far precipitare il Paese in una nuova guerra civile. Il rischio incombe nonostante il presidente americano Barack Obama abbia adottato un nuovo piano per la lotta contro Daish, il quale mira a offrire un sostegno a tutti quei governi che cercano di contenere e respingere le forze radicali in Medio Oriente.

In questo caso, l’azione degli Stati Uniti è vincolata da una legge nazionale che li obbliga a fornire un “vantaggio militare qualitativo” a Israele rispetto ai suoi vicini. Di conseguenza, tale legge indebolisce il Libano nella sua lotta contro i gruppi estremisti armati.

Nel frattempo, i militanti di Daish sembrano essere determinati a invadere il territorio libanese e prenderne il controllo assoluto. Eppure, questi si sono dimostrati cauti in altre situazioni, evitando di aprire nuovi fronti con Stati che dispongono di eserciti organizzati ed efficaci, come nel caso della Turchia.

Quanto all’esercito libanese, risulta lecito pensare che questo sia l’istituzione meno settaria in Libano; i soldati fanno capo a tutte le principali sette del Paese. Eppure, questo è ben lungi dall’essere la forza di combattimento più efficace. Il braccio armato di Hezbollah, infatti, è organizzato e attrezzato meglio rispetto a esso. I suoi combattenti, dopo anni di scontri contro l’esercito israeliano, sono più agguerriti. Nonostante ciò, il gruppo sciita ha giustamente mostrato una certa riluttanza a condurre la lotta contro Daish. Questo perché vi è la consapevolezza che una guerra guidata da Hezbollah potrebbe accendere le tensioni settarie in Libano, che a loro volta potrebbero degenerare in una seconda guerra civile ancora più pericolosa.

Allo stesso tempo, l’esercito libanese non è disposto a collaborare con il regime di Bashar al-Assad, il quale controlla, come alcuni credono, l’unico contingente militare arabo attualmente in grado di far fronte a Daish. D’altronde, l’esercito libanese sta perdendo terreno, l’esercito iracheno ha subito delle battute d’arresto, l’esercito giordano non ha le capacità e la voglia di confrontarsi da solo con Daish e l’esercito egiziano ha deciso che non prenderà parte alla lotta.

In definitiva, la scelta migliore che rimane allo Stato libanese è quella di fare appello ai governi occidentali, i quali potrebbero sostenerlo anche da un punto di vista militare.

Ahmed Moor è un giornalista palestinese-americano nato nella Striscia di Gaza, coeditore di After Zionism e cofondatore e amministratore delegato di liwwa.com.

Vai all’originale