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Bassem Youssef scagionato…o no?

Bassem YoussefDi Ahmad ‘Adli. Elaph (25/10/2013). Traduzione di Valerio Masi.

Brutte notizie per il famoso presentatore egiziano Bassem Youssef, ribattezzato in patria il Jon Stewart egiziano. La scorsa settimana la sua trasmissione, chiamata “Il programma” (al-Barnamij in arabo), era stato occasione, da parte dello stesso presentatore, di battute satiriche sia sull’alta dirigenza egiziana (incluso il presidente el-Sisi) che sull’esercito e l’amministrazione del Paese.

Così, dopo soli tre giorni, la giustizia egiziana si è mossa avviando un’inchiesta contro Youssef, reo di aver leso gli interessi nazionali ridicolizzando i militari ed il presidente. La decisione potrebbe essere il preludio a possibili azioni successive, compreso un processo.

E pensare che proprio poche ore prima del programma un giudice aveva declinato l’accusa da parte dell’avvocato Mahmoud Hassan Abu Enein, che nel suo atto d’accusa richiedeva una sospensione definitiva dalla conduzione per Youssef e il ritiro della licenza per la stazione televisiva (CBC). Secondo l’avvocato, lo show “corrompe la morale, offende i principi religiosi e si fa beffe delle più alte istituzioni egiziane”.

L’avvocato, che risulta essere molto vicino ai Fratelli Musulmani, in passato criticati fortemente dallo stesso Youssef, ha provato molte volte a citare in giudizio il presentatore e altre figure importanti del Paese. Il lato ironico della vicenda è che lo stesso ufficio del presidente aveva rilasciato in precedenza una nota dichiarando di non essere coinvolto nel processo e riconoscendo “la libertà di espressione”. Lo stesso giudice aveva poi archiviato il caso, sottolineando la dichiarazione dell’ufficio presidenziale e ricordando “la libertà di espressione individuale”.

Dopo poche ore, la doccia fredda con la nuova inchiesta, questa volta gestita dall’ufficio della procura egiziana. Dal canto suo, lo stesso Youssef non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche, ma ha pubblicato una dichiarazione sul suo profilo Twitter nella quale invitava a intendere le battute come parte del loro contesto, ovvero uno show televisivo.

Come dice lo stesso Youssef, “È solo un programma, gente”.

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