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Attentato a Beirut: quale il reale obiettivo?

Attentato Beirut. 19 11 2013

Attentato Beirut. 19 11 2013Di Marco Di Donato*

 

Hezbollah, Iran oppure entrambi? Qual è oppure chi è il vero obiettivo dell’esplosione del 19 novembre 2013 nella periferia sud della capitale libanese? Secondo una prima rivendicazione dietro l’attentato ci sarebbero le brigate Abdullah Azzam e l’attacco sarebbe legato agli eventi siriani. Tanto è vero che l’Orient le Jour apre con un titolo inequivocabile: “Les répercussions du conflit syrien sur le Liban”. Ancora una volta dunque il Libano è scosso da eventi legati alla durissima e sanguinosa guerra civile siriana e per le terza volta nel gior di pochi mesi la periferia di Beirut (ed in particolare le aree controllate da Hezbollah) sono prese di mira da gruppi jihadisti sunniti. I video girati dalla televisione del Partito di Dio (al-Manar) mostrano un palazzo sventrato ed alcune auto in fiamme che occupano la carreggiata a conferma di una fortissima esplosione che ha prodotto un fumo nero visibile in tutta la città. Secondo il parere di Ludovico Carlino, esperto di fenomenologie jihadiste, le brigate Abdullah Azzam sono un gruppo jihadista nato nel 2004 ed operativo in Libano, nella Striscia di Gaza e nella penisola del Sinai. Secondo la loro visione, aggiunge ancora Carlino,  Israele, Iran ed Hezbollah farebbero parte di una coalizione tesa a soffocare la rivoluzione siriana e per questo motivo sono obiettivi leciti nello sforzo militare jihadista. Uno dei maggiori esponenti del gruppo, l’ “emiro” Majid bin Muhammad al Majid, è un cittadino saudita, uno dei primi ricercati dalle forze di polizia locali. Hezbollah, l’Iran ed il mondo sciita entrano dunqeu a pieno titolo nell’elenco di obiettivi sensibili da parte di un movimento armato sunnita, le brigate Abdullah Azzam appunto, che colpendo l’ambasciata iraniana di Beirut hanno portato in Libano non solo la guerra siriana ma anche una perversa logica punitiva nello scontro fra sunniti e sciiti in Medio Oriente.

 

 

*Si ringrazia Ludovico Carlino per aver contribuito all’articolo nella parte concernente le brigate Abdullah Azzam.