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Assad accusa la Turchia. E la questione curda torna a preoccupare Ankara

di Stefano Maria Torelli

Nel mezzo delle tensioni che caratterizzano il panorama politico e strategico siriano, ormai alle prese con una guerra civile senza esclusione di colpi, la polemica tra la Siria e la vicina Turchia raggiunge livelli sempre più accesi. Il Presidente siriano Bashar al-Assad, riferendosi al governo di Ankara, ha infatti affermato nelle sue ultime dichiarazioni che la Turchia è da ritenersi responsabile per lo spargimento di sangue cui ha assistito la Siria da 17 mesi a questa parte. Il riferimento è sicuramente all’appoggio che il governo turco sta dando, sia da un punto di vista politico, che logistico, all’opposizione al regime di Assad, il cui comitato centrale politico e il suo braccio armato (il Free Syrian Army) hanno sede proprio in Turchia.

La rottura dei rapporti diplomatici tra Turchia e Siria e l’alto livello di accuse reciproche che i due Paesi stanno scambiandosi, riportano la situazione a quasi 15 anni fa. Tra il 1997 e il 1998, infatti, si era raggiunta una escalation tale per cui Damasco e Ankara erano giunti vicinissimi a uno scontro armato. Le motivazioni che li spingevano ad essere antagonisti riguardavano in particolar modo la politica di gestione delle risorse idriche (in particolare del fiume Eufrate) da parte della Turchia, che danneggiava la Siria, e dal lato siriano l’appoggio al PKK in chiave anti-turca. Proprio la minaccia curda rappresenta uno dei più grandi problemi – se non il problema principale – della politica estera e di sicurezza turca.

Anche oggi, a distanza di più di dieci anni e con una situazione nuovamente tesa tra Siria e Turchia, l’arma curda sembra essere tornata ad essere utilizzata dal regime di Damasco contro la Turchia. Forze curde controllano, sotto richiesta di Damasco, alcune aree a maggioranza curda al confine con la Turchia e, allo stesso tempo, Assad avrebbe ricominciato a fornire sostegno al PKK per i suoi attacchi contro obiettivi turchi. Per Ankara la questione curda torna ad essere un rebus di difficile soluzione e, anche nella gestione della crisi siriana, tale problematica ricopre la prima preoccupazione che il governo turco deve affrontare.