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Arrestato Babak Zanjani, il miliardario iraniano che “giocava” con le sanzioni

Di Nasr al-Majali. Elaph (01/01/2014). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo.

Arrestato lo scorso lunedì con l’accusa di reati finanziari, le autorità giudiziarie iraniane continuano l’indagine su Babak Zanjani, miliardario iraniano ed ex membro della Guardia Rivoluzionaria coinvolto nell’attuale crisi che affligge il governo di Recep Tayyip Erdogan.

L’arresto di Zanjani arriva in seguito all’emissione da parte del presidente iraniano Rouhani di un provvedimento governativo per la lotta alla “corruzione finanziaria”, rivolta in maniera particolare contro i “ricchi che sfruttano le sanzioni economiche”.

Già nel settembre scorso, il parlamento iraniano aveva avviato un’inchiesta sui rapporti d’affari di Zanjani, che era stato accusato di aver intascato circa 2 miliardi di dollari dei proventi per la vendita del petrolio e di averli distribuiti all’interno della sua rete di aziende. Tuttavia, Zanjani ha negato le accuse, così come ha negato un qualsiasi coinvolgimento nello scandalo di corruzione in Turchia.

Lo scandalo riguardava un uomo d’affari e mercante d’oro dell’Azerbaijan che aveva corrotto alcuni ministri turchi al fine di coprire un accordo per il quale l’Iran avrebbe venduto petrolio e gas alla Turchia in cambio di denaro contante, poi convertito in oro da una banca turca e inviato a Teheran, spesso tramite Dubai. In questo contesto, il governo turco aveva accusato Zanjani di essere coinvolto nel riciclaggio di denaro.

Da parte sua, sin dal 2010 Zanjani aveva ammesso che si serviva di una rete di più di 60 compagnie negli Emirati Arabi Uniti, in Turchia e in Malesia per la vendita di milioni di barili di petrolio iraniano a nome del governo, generando proventi oltre i 15 miliardi di dollari.

Dopo essere stato accusato di aver intascato il denaro, Zanjani ha dichiarato di aver già trasferito 700 milioni di dollari, ma che le sanzioni internazionali non gli permettevano di dare il resto. “Ripagherò tutto quando mi daranno il numero di un conto che accetta fino a 1 miliardo di euro”, ha detto in un’intervista con una rivista iraniana. “Come posso trasferire del denaro se il ministro del Petrolio iraniano e la Banca Centrale sono sotto sanzioni?”, aveva concluso Zanjani.

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