Arabia Saudita Yemen Zoom

Arabia Saudita: cambio di gioco per gli Houthi

Di Ashraf al-Falahi. Middle East Monitor (20/02/2015). Traduzione e sintesi di Omar Bonetti.

arabia sauditaFonti yemenite confermano che l’Arabia Saudita è determinata a cambiare gli equilibri di potere in Yemen. Nello specifico, alla luce dei numerosi colloqui che le autorità saudite hanno avuto con influenti leader politici e tribali yemeniti, appartenenti al Congresso Popolare Generale e al partito Islah (vicino ai Fratelli Musulmani), gli Houthi temono di divenire isolati sia all’interno del Paese, sia all’estero.

In modo particolare, la visita a Riyad di Arif al-Zoka, segretario generale del Congresso, e Abdul Wahab al-Ansi, segretario generale d’Islah, è coincisa con l’avvicinamento tra queste due parti e le autorità saudite allo scopo di sconfiggere gli Houthi politicamente e militarmente.

Analogamente, i sauditi hanno convocato anche i leader tribali, chiamando in causa soprattutto e tribù che vivono in regioni teatro di scontri con gli Houthi, quali Al-Bayda e Marib, che formano un zona cuscinetto in grado di bloccare l’espansione territoriale degli Houthi, Ibb e Shawba che, invece, sono ancora sotto il controllo di questo gruppo.

Secondo una fonte politica anonima, gli Houthi hanno anche timore che il Congresso Popolare Generale possa compiere un colpo di Stato contro la loro autorità con il supporto dei sauditi. Gli Houthi, infatti, sono stati sorpresi dal fatto che l’Arabia Saudita abbia cambiato tutte le carte in tavola, nonostante un mediatore omanita abbia riassicurato Riyad sulla posizione degli Houthi. Secondo la stessa fonte, infatti, “l’Arabia Saudita non si fida degli Houthi, piuttosto tende a guardarli come un braccio del loro nemico, l’Iran”.

Gli equilibri di potere in Yemen non sono ancora molto chiari. Da un lato, infatti, sembra essere confermato che ci sia un accordo, con l’avallo dell’Iran, tra gli Houthi e Saleh per la condivisione del potere durante la fase transizione e per un’equa distribuzione delle cariche militari e civili tra le due parti. Tuttavia, allo stesso tempo, alcuni membri del Parlamento, appartenenti al partito di Saleh, che hanno sottoscritto di unirsi al Consiglio Nazionale, si sono rifiutati di partecipare agli incontri tenuti presso il palazzo presidenziale.

Inoltre, la situazione si è fatta ancora più delicata, quando lo scorso 6 febbraio gli Houthi hanno emanato una dichiarazione costituzionale che è stata rigettata da diverse cariche politiche yemenite, così come dalle potenze regionali e internazionali.

In ultima analisi, se questa è la situazione dei fatti, all’Arabia Saudita non resta che allearsi con il partito Islah e i capi delle tribù per far girare a proprio favore la crisi politica dello Yemen.

Ashraf Al-Falahi è un giornalista yemenita corrispondente da Sana’a.

Vai all’originale