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Aman Ramadan, l’adozione di bambini in diretta sulla tv pakistana

aman ramadan(El Pais 31/07/2013). Bambini che vengono adottati in diretta tv: è ciò che avviene in Aman Ramadan (Pace nel Ramadan), uno dei programmi che sta riscuotendo maggior successo tra le emittenti pakistane. Ramzàn Chhipa, direttore e fondatore dell’associazione omonima che si dedica a diverse attività benefiche, l’ha definita oggi “un modo per rendere consapevole la società pakistana sulla necessità di non abbandonare i neonati come se fossero animali”. Il programma è una sorta di quiz con domande sull’Islam: chi risponde giusto riceve automobili, elettrodomestici e, da qualche giorno, neonati in adozione.

Due i casi di adozione che finora hanno avuto luogo nel programma. Il presentatore li ha portati in braccio mostrandoli quasi fossero un assegno o un buono per un microonde, e li ha consegnati ai sorpresi neo-genitori che sedevano tra il pubblico. Alta l’attenzione internazionale, quasi nulla quella della stampa locale, e diverse le critiche sui social network. Fonti dell’Unicef in Pakistan hanno riconosciuto l’inesistenza di statistiche attendibili sull’abbandono dei bambini in una nazione in cui non c’è alcuna normativa sull’adozione paragonabile a quella degli Stati occidentali.

Aman Ramadan va in onda per più di sei ore in ogni prima serata ed è la versione estesa del programma di intrattenimento religioso che Liaquat Husein presenta durante l’anno sullo stesso canale (Geo). Quest’ultimo, sorta di telepredicatore, ha ricevuto numerose critiche per l’uso che fa della divulgazione religiosa con scopi d’intrattenimento. Conversioni all’Islam avvenute in diretta con protagonisti cittadini di religione indù si sono svolte col plauso del pubblico e degli ‘ulema che vi si mescolano a ogni puntata.

Organizzazioni che si battono per i diritti umani denunciano in tal senso la conversione forzata di membri delle minoranze religiose del Pakistan, non di rado donne. Liaquat intanto continua a farsi chiamare “dottore” e da due anni è nel centro di altre polemiche per un fuorionda in cui si prendeva gioco in maniera poco devota degli ‘ulema tra il pubblico. “È un professore che non insegna, un dottore senza titolo, tra il prete e la prima donna. Una star che poteva venire alla ribalta solo in Pakistan,” ha scritto di lui il giornalista Asad Rahim Khan lo scorso lunedì nel quotidiano locale Express Tribune.

http://cultura.elpais.com/cultura/2013/07/31/television/1375271755_895856.html