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Alla scoperta dell’Iran attraverso i fumetti di Marjane Satrapi

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Oggi voglio parlarvi di un’autrice che rimane un po’ ai margini geografici della letteratura di cui parla solitamente questo blog. Ciò nonostante ho deciso che non potevo perdere l’occasione per scrivere di lei.

Il suo libro più famoso, “Persepolis”, è stato il mio primo graphic novel e anche quello che ho prestato di più ai miei amici, che me l’hanno restituito sempre entusiasti.

iran Marjane satrapiL’autrice a cui mi riferisco, come molti di voi avranno già intuito, è Marjane Satrapi, nata in Iran nel 1969, naturalizzata francese.

L’opera che l’ha resa famosa, pubblicata originariamente in lingua francese e tradotta in italiano nel 2007 in versione integrale da Rizzoli Lizard, è un’autobiografia piena di ironia e realismo.

Il cambiamento che subisce la vita quotidiana della famiglia della piccola Marjane, in seguito alla rivoluzione islamica in Iran del 1979, viene presentato dal punto di vista di una bambina di dieci anni che  a tratti dialoga addirittura con Dio e con Marx. Il risultato è esilarante, pungente e capace di suscitare risate anche di fronte a situazioni difficili, quali l’imposizione del velo o la messa a bando di musica e televisione straniere.

La protagonista cresce davanti ai nostri occhi mano a mano che la lettura prosegue, senza mai perdere l’ironia e il desiderio di lottare per i suoi ideali, seppur mutevoli. La famiglia decide poi di mandarla a studiare in Germania, nel bel mezzo della guerra tra Iran e Iraq per proteggerla e garantirle una migliore educazione. L’adolescenza, la lontananza dagli affetti familiari e il clima sregolato della Germania di quegli anni, mettono a dura prova la spensieratezza dell’autrice-protagonista, che successivamente ritorna a Teheran.

Il tratto morbido, ma deciso e semplice e l’alternarsi sulla pagina del bianco e nero ben si sposano con gli avvenimenti, un misto di storia e quotidianità che riescono a rappresentare in maniera egregia quello che è la vita.

Sempre nello stesso stile sono anche altre sue produzioni, quasi sempre legate in qualche modo alla sua famiglia. C’è “Taglia e cuci” (Rizzol Lizard, 2009), che ruota intorno ad un incontro tra donne in un salotto iraniano che si scambiano esperienze di vita, pettegolezzi e curiosità, la cui protagonista è la nonna dell’autrice.

Nello stesso anno viene pubblicato in Italia anche “Pollo alle prugne”, prestatomi, questa volta, da una cara amica. In questo caso la trama è ancora più originale del solito. È ispirato alla vita del grande musicista iraniano Nasser Ali Khan, prozio di Marjane Satrapi, o per meglio dire è ispirato alla sua morte. Dopo che la moglie, durante un litigio, rompe il suo tar, uno strumento musicale simile al liuto tipico di quella regione, il protagonista decide di lasciarsi morire. Il graphic novel immortala proprio questi ultimi giorni della vita del musicista, arricchendoli di riflessioni esistenziali, ricordi e sopratutto rimpianti, che diventano quelli di tutta la generazione che vive in Iran negli anni Cinquanta.

Ultimamente, dopo il grande successo di questi libri ispirati al suo Paese di origine, la Satrapi si è rivolta anche ad un pubblico più piccolo, realizzando tre libri per l’infanzia: “I mostri hanno paura della luna”, “Ajdar” e “Il Sospiro”.

“Persepolis” e “Pollo alle prugne” hanno vinto premi al Festival di Angoulême, riconoscimento importate del settore e ne sono stati prodotti splendidi adattamenti cinematografici: il primo ha mantenuto la veste grafica, mentre il secondo è stato girato con attori in carne ed ossa, senza tradire l’originale.

Buona Lettura!