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Alla fine Shaherkani gareggerà col velo

Dar al-Hayat (01/08/2012). Traduzione di Cristina Gulfi

La judoka saudita Wojdan Shaherkani potrà partecipare alle Olimpiadi di Londra con un copricapo speciale, grazie all’accordo raggiunto tra la Federazione Internazionale di judo, il Comitato Olimpico Internazionale e quello saudita.

Secondo gli standard di sicurezza previsti nel judo, avere il capo coperto può essere pericoloso per l’incolumità dell’atleta. A questo proposito, fonti anonime sostengono che sono state presentate diverse soluzioni, compresa quella di indossare una cuffia da nuoto, e che la presenza della Shaherkani alle gare è quasi del tutto sicura.

È la prima volta che due atlete saudite partecipano ai giochi, dopo che il Comitato Olimpico Internazionale ha fatto in modo che ogni paese inviasse almeno una donna. Oltre a Wojdan Shaherkani, che combatterà nel judo, categoria +78 chili, c’è Sarah Attar Nak, che correrà gli 800 metri. Entrambe hanno preso parte alla cerimonia di apertura di venerdì scorso, dietro ai colleghi uomini della loro squadra.

È il principe Nawaf bin Faisal ad aver stabilito le condizioni perché le donne saudite fossero presenti alle Olimpiadi: vestirsi in modo consono ai dettami della legge islamica, avere il consenso del tutore, il quale deve fare da accompagnatore, evitare il contatto con gli uomini durante le gare. Inoltre, sia l’atleta che il tutore promettono di non infrangere questi obblighi. Una partecipazione nel totale rispetto delle tradizioni.

Da regolamento, la possibilità per le atlete di gareggiare velate dipende dal tipo di sport: è permesso nell’atletica leggera, nel tiro con l’arco, nel ping-pong e ora anche nel calcio, da quando la FIFA ha dato l’ok dopo più di due anni di discussioni in merito.