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Afghanistan: giustiziata per mano di suo padre

News 12 set AfghanistanEl Mundo (12/09/2013). In un video pubblicato su internet, è possibile vedere l’esecuzione di Halima al suono delle grida “Dio è grande”, dopo che diversi religiosi di Ab Kamari, in Afghanistan, avevano deciso la sua uccisione per il bene della comunità. Incolpano la giovane per il suo comportamento “immorale” e non vogliono consegnarla alla Giustizia con la scusa della corruzione del governo afghano. “Entrerà in carcera da una porta e ne uscirà da un’altra”, spiegano.

Halima è stata accusata di essere scappata con un altro uomo mentre suo marito di trovava in Iran. Benché non sia stato dimostrato che i due avessero rapporti sessuali, è stato provato che la donna sia mancata di casa per alcuni giorni. I suoi familiari, quelli del marito ed i vicini si sono organizzati per cercarla, come una battuta di caccia. Il presunto amante è scappato in moto, lasciandola indietro, abbandonata sulla montagna.

“Sono stato con la sua famiglia per quindici giorni, dopodiché i leader della comunità hanno deciso che occorreva giustiziarla”, ha dichiarato il mullà Abdul Ghafur, il quale assicura che la famiglia dello sposo ha deciso che il suo stesso padre la uccidesse.

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