Palestina Zoom

Gaza: che lo spettacolo abbia inizio

di Ali Ibrahim. Asharq Al-Aswat (02/03/2015). Traduzione e sintesi di Silvia Di Cesare.

I palestinesi nella Striscia di Gaza passeranno un pomeriggio al Cinema dopo 20 anni. Tra loro vi era una ragazza Alaa che non era mai andata al cinema prima di allora, perché era un’infante quanto l’ultimo cinema bruciò durante la guerra tra le fazioni palestinesi. “Sono molto felice” ha detto, per poi chiedere dove erano i popcorn.

Questa domanda innocente è un messaggio ricco di significato, posto da una cittadina ai politici di Hamas che hanno sequestrato la Striscia e hanno limitato la vita delle persone in un tentativo assurdo e senza successo di imporre un determinato stile di vita ai suoi abitanti.

Una serie di indagini condotte da Asharq Al-Awsat circa dieci anni fa sul governo di Hamas riassume la situazione. Il movimento ha perso i fondi e il controllo sui tunnel, ha modificato le sua alleanze nel mondo arabo, ha espulso i suoi leader in Siria per diventare l’orfano di quella che viene chiamata l’asse della resistenza. Il movimento per compiacere i suoi vecchi amici deve conformarsi alle posizioni di Hezbollah e alle politiche dell’Iran che si scontrano con gli interessi arabi.

Hamas ha combattuto tre guerre contro Israele durante il suo governo e dopo questo ha espulso l’autorità legittima. I risultati sono stati disastrosi a causa dello squilibrio di potere. Durante ogni guerra la Striscia è stata esposta a danni notevoli, le vite delle persone sono state influenzate negativamente facendo perdere la speranza per il futuro. Ora il co-fondatore di Hamas Mahmoud Al-Zahar continua a dire che il movimento non cerca la guerra contro Israele, che “nessuno nella regione cerca la guerra” e che la rete di tunnel che sta scavando ha unicamente uno scopo difensivo.

La verità è che se Hamas volesse fare un esame onesto della sua decennale esperienza di governo scoprirebbe che ha fallito in ogni campo, e che dovrebbe lasciar perdere la sua ossessione per i tunnel. L’idea di far vivere i due milioni di abitanti della Striscia sottoterra è totalmente ridicola, i tunnel sono per i topi e non per le persone che hanno bisogno di respirare l’aria della libertà e dei porti aperti.

I tunnel non sono costruiti per la resistenza. Centinaia di tunnel si trovano al confine con l’Egitto, per il contrabbando di merci, armi e militanti e turbano l’economia e la sicurezza della Repubblica egiaziana. I palestinesi non hanno nulla da guadagnare dall’essere ostili o dal provocare il loro vicino come il movimento è abituato a fare pubblicando foto di mucche e macchine fatti passare attraverso i tunnel.

Tutto questo potrebbe esser fatto via terra, ma Hamas lo fa attraverso i tunnel per sottolineare la sua attività illegale. Non esiste uno Stato che accetterebbe l’esistenza di tunnel sotto il suo territorio, tunnel che non permettono di controllare cosa passa attraverso i suoi confini.

Hamas aveva scommesso sul governo della Fratellanza che è stato rovesciato in Egitto. Se il movimento vuole rivedere le sue posizioni, deve iniziare ammettendo di aver fatto una scommessa sbagliata. 

Questo non è il tempo per altre avventure o polemiche politiche perché la situazione degli abitanti della Striscia di Gaza diventerà insostenibile nei prossimi 5 anni, secondo le Nazioni Unite. Se Hamas è un soggetto politico serio, deve intraprendere progetti di ricostruzione che sembrano essere rimasti sulla carta e deve rendere più serena la vita delle persone riportandole al cinema. Se si vuole sviluppare l’economia,il commercio con l’Egitto deve avvenire alla luce del sole e non al buio del sottosuolo.

Ali Ibrahim è vice caporedattore di Asharq Al-Awsat.

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