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56 artisti siriani si riuniscono a Beirut per “l’ultima cena”

Di Hamza Takin. Al-Quds Al-Arabi (16/04/2014). Traduzione e sintesi di Maryem Zayr.

56 artisti provenienti da varie zone della Siria hanno partecipato ad una mostra a Beirut intitolata “L’ultima cena” per esprimere il loro rifiuto della sanguinosa guerra che affligge il loro Paese dal 2011, che ha provocato profonde divisioni all’interno del popolo siriano, con tradimenti e spargimenti di sangue.

Durante l’inaugurazione, Samer Qosah, organizzatore della mostra, ha dichiarato che i preparativi della mostra hanno avuto inizio l’ottobre dello scorso anno ed hanno visto la partecipazione di scultori, pittori, calligrafi e fotografi siriani.

Qosah ha spiegato che il titolo “L’ultima cena” ha un significato simbolico legato ai temi della slealtà e del tradimento, alla divisione del popolo, all’amore e allo spargimento di sangue. L’organizzatore ha inoltre sottolineato che la mostra include opere di pittura, scultura, calligrafia araba, fotografia e video che riflettono l’amara realtà della Siria.

Tra i vari artisti, ad esempio, la pittrice Kinda Arsheh ha realizzato un’opera che rappresenta l’ultima cena di Gesù Cristo con i suoi discepoli, sostenendo che la sua pittura esprime il sentimento di tradimento e di dolore e che gli artisti, nonostante esterni alla politica, sono fortemente colpiti da quanto sta accadendo nel Paese. L’artista ha sottolineato che, dallo scoppio della guerra, il popolo siriano vive una condizione di forte tensione data dall’ingiustizia, dal tradimento e dai massacri ed ha quindi enfatizzato l’importanza del messaggio dell’amore, dell’onestà e del vivere insieme in pace e sicurezza in Siria.

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