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“3anzeh walau taret”, il programma satirico siriano

Al-Hayat (13/03/2014). Traduzione e sintesi di Maryem Zayr.

Durante il periodo della rivoluzione siriana, iniziata tre anni fa, molti gruppi di giovani attivisti si sono mossi per creare nuovi spazi mediatici diversi da quelli del regime dittatoriale dominante da quattro decenni. Questi giovani attivisti hanno usato tutti i mezzi a loro disposizione: stampa, siti web, film e documentari per descrivere le sofferenze dei cittadini siriani nelle zone colpite dagli attacchi del regime.

Il fenomeno mediatico dell’egiziano Bassem Youssef ha riscontrato un grande successo anche tra il pubblico siriano, portando numerosi siriani ad imitarlo con la trasmissione di varie puntate su Youtube, purtroppo senza la stessa fortune del programma “Al-Barnamag” trasmesso in Egitto.

Tuttavia, il team del programma “3anzeh walau taret” è riuscito a riscuotere molti consensi tra il pubblico siriano: nonostante siano state trasmesse solo 15 puntate nell’arco di due anni (sempre tramite YouTube), il programma satirico siriano ha guadagnato sempre più spettatori, registrando fino a 100.000 visualizzazioni.

Gli attivisti sono stati in grado di realizzare i filmati anche se le condizioni in Siria non sono di grande aiuto per raggiungere un alto livello tecnico e una buona qualità di immagine. Tuttavia, hanno potuto affrontare molte questioni e tematiche che hanno preoccupato il popolo siriano nell’ultimo periodo. Ad esempio, durante l’ultima puntata, i ragazzi hanno trattato il tema dell’organizzazione nota come ISIS, cercando di fare un confronto cinico tra essa e il regime siriano, in particolare dei metodi usati da entrambe le parti, come gli abusi, le detenzioni, i rapimenti, le intimidazioni e le torture.

Le identità degli attivisti sono ancora sconosciute: tutti i protagonisti dei video usano nomi falsi con delle maschere che coprono i loro visi, come la presentatrice, che per rimanere anonima ha dovuto alterare anche la sua voce.

Da parte sua, come reazione alla trasmissione di questo programma satirico, il regime Assad lo ha accusato di essere finanziato dagli Stati Uniti, da Israele e dagli Emirati Arabi Uniti.

Qui, la pagina Facebook di “3nzeh Walo 6aret”

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