Religione Società Zoom

260 milioni di cristiani “duramente perseguitati” nel 2019 a causa della loro fede

L’Orient-Le Jour (15/01/2020) Traduzione e sintesi di Katia Cerratti

La Corea del Nord è in cima alla classifica annuale dell’organizzazione “Open Doors” dei 50 paesi in cui i cristiani sono maggiormente presi di mira da ogni tipo di persecuzione. Seguono Afghanistan, Somalia, Libia, Pakistan, Eritrea, Sudan, Yemen, Iran e India.

Secondo un rapporto della ONG protestante Open Doors, pubblicato il 15 gennaio scorso, circa 260 milioni di cristiani sono stati “duramente perseguitati” in tutto il mondo nel 2019, un numero crescente anche se sono diminuite le persone uccise a causa della loro fede. Il periodo analizzato dalla Open Doors, va da novembre 2018 a ottobre 2019.

Il rapporto intende per “persecuzione” sia la violenza, che può arrivare fino all’omicidio, sia un’oppressione quotidiana più discreta, e attesta che in totale 260 milioni di cristiani – cattolici, ortodossi, protestanti, battisti, evangelici, pentecostali – sono stati “duramente perseguitati”, contro i 245 milioni nel 2018. “Questo aumento è spiegato in particolare da un deterioramento della situazione della libertà religiosa in Cina a livello nazionale, che colpisce sempre più regioni e dalla diffusione del jihadismo in Africa”, scrive l’ONG.

Il numero di cristiani uccisi è passato da 4.305 a 2.983, in calo del 31% rispetto all’anno precedente. “Per tre anni questo numero ha continuato ad aumentare”, secondo Open Doors, il che spiega questa diminuzione con il “calo del (noto) numero di cristiani uccisi in Nigeria”. Tuttavia, la Nigeria rimane in testa ai Paesi con il maggior numero di cristiani uccisi per la loro fede (1.350 morti).

Inoltre, in un anno, il numero di chiese prese di mira (chiuse, attaccate, danneggiate, bruciate) è aumentato di cinque volte in tutto il mondo, da 1.847 a 9.488, mentre il numero di cristiani arrestati è aumentato da 3.150 a 3.711.

Per ogni tipo di persecuzione, la Corea del Nord è di nuovo in cima a questa classifica annuale. Secondo la ONG “la stretta totalitaria del regime su ogni individuo rende la fede in Dio un crimine contro il regime, motivo sufficiente per porre fine alla sua vita in un campo di lavoro forzato”. Seguono Afghanistan, Somalia, Libia, Pakistan, Eritrea, Sudan, Yemen, Iran, India.

Open Doors, partner di Open Doors International (che opera in 60 Paesi), afferma che i suoi numeri, che includono solo gli omicidi “dimostrati con certezza”, sono “al di sotto della realtà”. Questa associazione, che fornisce supporto spirituale, morale e umanitario ai cristiani perseguitati, esiste in Francia dal 1976.

Vai all’originale