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Fertilità musulmana in calo, ma nessuno l’ha notato

Declino della fertilità musulmanaDi David Ignatius. The Daily Star (11/02/2013). Traduzione e sintesi di Cristina Gulfi

Nel mondo musulmano sta accadendo un fatto straordinario. No, non si tratta della Primavera araba né dell’ascesa del fondamentalismo islamico. Secondo Nicholas Eberstadt, esperto di demografia presso l’American Enterprise Institute, un “cambiamento epocale” è alla base di un notevole calo del tasso di fertilità musulmano.

Il declino della fertilità nei paesi arabi è stato più rapido che in ogni altra regione del mondo. Analizzando i dati di 49 paesi a maggioranza musulmana, Eberstadt ha scoperto che il tasso di fertilità è diminuito in media del 41% tra il 1975-1980 e il 2005-2010, a fronte del 33% su scala mondiale. L’Iran registra un sorprendente meno 70% nell’arco di 30 anni, un crollo tra i più rapidi e drammatici della storia umana.

A questo fenomeno si accompagna quella che Eberstadt definisce “fuga dal matrimonio”. In molte aree del mondo, Europa e Asia in particolare, c’è la tendenza  a sposarsi più tardi o a non sposarsi affatto. I tassi di divorzio sono in aumento, insieme alle nascite entraconiugali. Anche nel mondo arabo i tassi di matrimonio, sebbene più elevati, stanno andando velocemente nella stessa direzione.

È in corso un cambiamento epocale ma nessuno l’ha notato, nemmeno nel mondo arabo – conclude Eberstadt.

I paesi arabi stanno sperimentando lo “youth bulge”, ovvero il rigonfiamento della fascia giovanile, ma questo non durerà a lungo se le attuali tendenze demografiche si consolidano. Come osserva Eberstadt, bisogna piuttosto aspettarsi una diminuzione del numero di adulti in età lavorativa e un rapido invecchiamento della popolazione. La vera sfida del futuro è come queste società sapranno conciliare le esigenze di popolazioni sempre più anziane con livelli di reddito relativamente bassi.

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