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Netanyahu tra Abbas e Meshaal

Di Abdullah Iskandar. Al-Hayat (12/12/2012). Traduzione e sintesi di Cristina Gulfi

Con la storica visita di Meshaal, capo dell’ufficio politico di Hamas, nella Striscia di Gaza la destra israeliana e il suo leader Netanyahu stanno cercando di minare la credibilità palestinese nel processo di pace, in modo da cancellare l’idea dei due stati.

Ma Netanyahu ha una scadenza precisa, che coincide con il giuramento per il secondo mandato del Presidente Obama all’inizio del 2013. Tra l’altro il riconoscimento della Palestina come stato non membro dell’ONU è stato accompagnato da garanzie sull’implementazione della soluzione dei due stati e solo gli Stati Uniti sono in grado di far pressione su Israele perché accetti i negoziati. Obama potrebbe dunque riprendere la questione palestinese ora che la campagna elettorale è finita ed è libero dalle pressioni delle lobby pro israeliane.

Nell’ottica israeliana bisogna dunque giocare d’anticipo. In questo senso il piano sull’allargamento degli insediamenti annunciato in risposta al voto dell’ONU da un lato mina le fondamenta dello stato palestinese, dall’altro è un messaggio al mondo che Israele non accetterà soluzioni volute da altri. Anche l’alleanza elettorale con l’estrema destra promossa da Netanyahu va nella direzione di un governo coeso nel rifiutare l’idea di uno stato palestinese.

Allo stesso scopo, Netanyahu ha sfruttato la visita di Meshaal nella Striscia di Gaza e le sue affermazioni per dimostrare che i palestinesi continuano a voler eliminare Israele, che sono estremisti e terroristi. Un altro aspetto di questa strategia lo si vede nella feroce campagna contro il Presidente Abbas in Cisgiordania, accusato sulla scena internazionale di non assumere una chiara posizione di condanna nei confronti di Hamas.

Hamas rappresenta una minaccia per la sicurezza di Israele a causa delle sue posizioni estremiste e per questo non può partecipare al processo di pace mentre Abbas ormai non ha credibilità: ecco in che modo Israele sta bloccando sul nascere ogni tentativo di riprendere i negoziati e, soprattutto, la soluzione dei due stati.